Il dolcissimo sorriso di Marta si è spento per sempre. Non sono bastati tre anni di cure, compreso un trapianto di midollo osseo. Grandissimo dolore e intima commozione ieri nel centro di Oncoematologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera universitaria, dove Marta era seguita con professionalità e affetto dall'équipe del professor Giuseppe Basso e dalle volontarie del Team for Children, guidato da Chiara Girello Azzena. Marta, 10 anni, residente a Pontevigordazere, figlia dell'allenatore del Valsugana Rugby, era una delle veterane del reparto: colpita da neuroblastoma, aveva lottato come un leone, assieme al papà Andrea, bancario e sportivo, a mamma Sandra e alla sorellina Matilde, ai cugini e ai nonni.