“Le Foibe al femminile”. Così si sarebbe dovuto chiamare il libro di Giuseppina Mellace dedicato alla ricostruzione di una vicenda storica tanto triste quanto ancora oggi dibattuta come quella appunta delle Foibe.
Ed invece il libro protagonista ieri mattina dell’incontro di approfondimento didattico dell’istituto “de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti si intitola “Una grande tragedia dimenticata. La vera storia delle Foibe”.
Non cambiano però i contenuti, come ha spiegato ieri l’autrice a Sant’Agata, di un volume dedicato alle storie di donne che loro malgrado sono state le protagoniste di questa tragica vicenda.
“Le Foibe - ha spiegato Giuseppina Mellace ad Ottopagine – sono una vicenda storica ancora poco conosciuta ed è rimasto un discorso chiuso al Friuli-Venezia Giulia. Ed invece le Foibe sono parte della storia d’Italia ed un patrimonio di tutti. Ho deciso di lavorare a questo libro per avere una storia che sia realmente a 360 gradi, le Foibe rappresentano una sfaccettatura della storia della Seconda Guerra Mondiale, poco nota e molto strumentalizzata a livello politico. E’ importante invece togliere questa vernice politica e studiare la storia per quello che è”.
“Giro le scuole - ha spiegato l’autrice - perché dobbiamo creare nei giovani una coscienza storica, lasciare loro il testimone, loro dovranno portare avanti questo discorso assieme a quello della Shoah”.
“Purtroppo - ha spiegato poi la Mellace - non abbiamo testimonianze dirette perché di infoibate non se ne è salvata nessuna. Gli unici sopravvissuti alle foibe sono stati due uomini, ed entrambi purtroppo scomparsi. Io sono stata a Trieste ed a Gorizia dove ho trovato la maggior parte della documentazione. Ho letto montagne di documenti per scovare la storia di queste donne che intanto erano state completamente dimenticate”.
di Vincenzo De Rosa