Assoluzione per il boss dei tatuaggi Marco De Micco. Era accusato di estorsione. Una sentenza contro la quale è già pronto un duro ricorso della Procura. Per l'imputato, infatti, il pubblico ministero antimafia aveva chiesto una condanna severa, proponendo la pena di 10 anni di carcere. I giudici della quinta sezione del Tribunale di Napoli lo hanno assolto, condannando l’imputato solo per le lesioni personali a tre anni di reclusione, reato per cui è stato derubricato uno degli episodi inseriti nei capi di imputazione. Un anno e mezzo gli arresti contro il racket imposto nella periferia a est di Napoli a imprenditori e commercianti costretti a pagare una tangente per poter svolgere le proprie attività senza problemi e senza ostacoli. Si trattava del cosiddetto “giro di Pasqua”. De Micco, in particolare, era chiamato a rispondere dell'accusa di aver imposto al titolare di una ditta edile una tangente pari al 3 per cento su lavori da 300mila euro realizzati a Ponticelli e di aver tentato di costringere il titolare di un negozio di abbigliamento a concedere credito alla moglie del fratello, credito che il commerciante rifiutò subendo un terribile pestaggio come punizione.

Redazione