Il Palazzo Ducale di Paduli, che ha ospitato fino a non molti mesi fa gli uffici comunali, diventerà sede per ospitare convegni, conferenze, attività di studio, spazi espositivi da parte di associazioni, enti ed istituzioni che ne facciano richiesta e biblioteca comunale. A deciderlo è stato il commissario straordinario Maria Laura Mammetti con una delibera di pochi giorni fa. Il servizio è rivolto in via prioritaria a cittadini, gruppi di persone, alle associazioni culturali, artistiche, ambientali, turistiche, sportive, ai comitati, alle organizzazioni che svolgono attività aventi finalità sociali senza scopo di lucro operanti con continuità in ambito comunale. Al responsabile del Settore Affari Generali dell’ente va il compito di stilare un regolamento disciplinante l’utilizzo del Palazzo anche con la previsione di un canone oltre alle modalità di gestione dello stabile.
Nella delibera spazio anche alla storia: «Palazzo Ducale, già sede comunale da tempi remoti, allo stato attuale è inutilizzato. Esso ha notevole importanza in quanto la sua costruzione risale al 1700 sorgendo sui ruderi di un antico castello feudale e fu costruito per volere dei duchi Coscia. Fa parte del patrimonio culturale locale in quanto costituisce uno dei luoghi più significativi trovandosi a ridosso dell’ampio giardino della villa comunale». Dunque il Palazzo Ducale prende la destinazione che aveva preventivato l’ex sindaco Michele Feleppa, ma con qualche differenza. L’edificio, come si ricorderà, fu al centro di una polemica, nel giugno del 2014, tra maggioranza e opposizione, dove quest’ultima inviò una interrogazione all’amministrazione Feleppa per avere dei chiarimenti sulla decisione di trasferire di tutta fretta i locali comunali dal Palazzo Ducale all’ex scuola. Per la minoranza fu il segno tangibile che l’Amministrazione volesse dar seguito all’idea di dare in gestione non solo la Villa comunale ma anche il Palazzo Ducale.
C’ era in sostanza la preoccupazione che la struttura andasse in mano ai privati per un determinato periodo di tempo. Ma Feleppa spiegò il suo progetto dicendo che il trasferimento era stato effettuato per facilitare gli anziani e anche per fare del Palazzo Ducale un luogo dove organizzare eventi artistici e culturali in modo da avere una nuova entrata finanziaria. «Resta e resterà un bene dello Stato» dichiarò l’ex sindaco. Era anche nelle sue intenzioni valutare se ci fosse la possibilità e la volontà, prima di tutto, da parte dei giovani e dei cittadini di creare anche una cooperativa in modo da gestire il Palazzo. Almeno dall’indirizzo dato dal commissario quest’ultima idea non sembrerebbe attuabile, bisogna comunque attendere il regolamento.«Lo si può affittare per matrimoni ed eventi in quanto oggi bisogna pensare di dover trovare anche nuove entrate per non gravare sui cittadini e questa Amministrazione lo sta facendo», concluse Feleppa.
E per quanto riguarda il centro storico di Paduli? Cosa deciderà il commissario straordinario? Forse la decisione andrà alla nuova amministrazione dopo le elezioni. Sempre all’epoca della questione del Palazzo Ducale, infatti, era nel vivo interesse dell’ex primo cittadino fare del centro storico di Paduli una sorta di Salemi come quella di Vittorio Sgarbi. Si stava infatti ultimando il piano di recupero per il quale Feleppa emise delle ordinanze affinché i proprietari eleminassero i pericoli presenti negli immobili. «Tra circa 6 mesi dovrà essere completato», era sempre il giugno del 2014, «Si formulerà un regolamento pubblico, per poi aprire possibilità ai privati di poter acquistare al minimo catastale le abitazioni e ristrutturarle in un determinato arco di tempo».
di Michele Intorcia