Mercogliano

Il panorama migratorio in Campania ha subito una grande trasformazione  alla luce degli sbarchi avvenuti nell’anno appena trascorso. Oggi la Regione accoglie più di 200.000 immigrati, quasi la metà di tutti quelli presenti nel Mezzogiorno, con oltre 150 nazionalità rappresentate.  Un ruolo importante è svolto, poi, da una miriade di Comuni, grandi e piccoli che offrono agli immigrati (profughi e rifugiati, nell’ultimo periodo) lavoro e alloggi a costi relativamente contenuti. L’hinterland avellinese accoglie molti stranieri.

Lo sa bene Letizia Monaco, dell’Associazione Comunità Accogliente di Mercogliano che da tempo s’interessa di temi riguardanti l’integrazione e l’accoglienza di cittadini extracomunitari, e che ha presentato qualche giorno fa un interessante progetto a loro rivolto e che partirà a breve. “Le lingue e le culture esistono perché ci sono uomini e donne che le tramandano, le interrogano e le modificano”  ha fatto sapere in una nota Monaco . Perché “ cercare di capire la differenza e/o distanza tra le diverse storie e le diverse soggettività comporta un doppio esercizio: è un andare verso “l’altro” ma è anche un ritorno verso noi stessi per guardare con occhi mutati la nostra cultura, le nostre abitudini e la nostra organizzazione sociale. Non si arriva all’integrazione nel nostro Paese di persone provenienti da altri continenti grazie a miracoli, né attraverso false ideologie, né attraverso assistenzialismo indiscriminato; piuttosto noi crediamo che sia possibile uno scambio, che sia fondato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco”.  

Monaco ha poi proseguito spiegando ragioni e obiettivi del progetto: “è necessaria una mediazione, fatta da strumenti e persone, tra la vita precedente nel paese d’origine, di chi arriva, e l’esperienza nel paese d’accoglimento. È una scommessa enorme, soprattutto nell’epoca della globalizzazione, che ci mette alla prova e con intelligenza ci sprona a costruire una società dove sia possibile la convivenza nel rispetto reciproco. L’incontro di oggi,è un piccolo e modesto passo per cercare quel dialogo e per rendere il nostro paese meno angusto e indecifrabile allo sguardo affaticato delle donne e degli uomini che arrivano in Italia. Con questo testo, vogliamo dare il benvenuto e offrire ai migranti arrivati in Italia un aiuto per riempire la quotidianità” .

Letizia Monaco ha poi elencato gli obiettivi concreti tra cui:  la facilitazione e l’accompagnamento degli immigrati con problematiche, legate non solo agli aspetti di ordine pratico e di gestione delle relazioni con i sistemi territoriali, ma anche a quelle che emergono nel faticoso processo di integrazione tra un’identità originaria ed un nuovo contesto culturale. Senza tralasciare gli  obiettivi specifici del progetto che vanno dalle  analisi dei bisogni individuali con l’individuazione della fase del percorso migratorio all’ Ascolto e accompagnamento nelle difficoltà relazionali.

Dal sostegno e rinforzo dell’autonomia. Alla costruzione di un rapporto di rete tra i diversi sistemi coinvolti per agevolare la comunicazione, l’adattamento e l’inserimento degli immigrati “coinvolgendo, a titolo volontario tutti quei cittadini che mettendo a disposizione un po’ del loro tempo e delle loro competenze si riesca a costruire una società basata su: accoglienza, legalità, rispetto del territorio e della dignità della persona”