Avella

«Gargani riunisca i moderati e aiuti realmente i popolari a ritrovare la loro collocazione e la voglia di rappresentare la gente». Giuseppe Antonio Solimine, del coordinamento provinciale dei Popolari per l'Italia, replica alle dichiarazioni dell'eurodeputato e lancia un appello.

«Leggo questa mattina - si legge in una sua nota - le precisazioni dell'on.le Gargani in merito alla presenza ad Avellino del Presidente Mario Mauro di popolari per l'Italia ed alla eccessiva personalizzazione della politica,tema questo che può anche essere condiviso ad una condizione, se si contesta,a ragione,un modo di fare, si dovrebbe essere poi conseguenti nel consentire di aprire il fronte della partecipazione allargata e delle decisioni condivise e non imposte; si dovrebbe lavorare per consentire realmente una unità del fronte moderato avendo cura di non ripetere gli errori del passato, "un IO" esagerato ed esasperato,l'errore stà proprio in questo pensare che altre noi nulla esiste.Un invito all 'on. le Gargani al quale và riconosciuto un impegno costante,faccia un gesto importante, riunisca i moderati,i popolari e aiuti realmente a ritrovare la voglia di rappresentare l'anima sturziana e popolare della nostra gente, per se si ritagli uno spazio di padre nobile e aiuti quelli più giovani a ritrovare la strada, ne condivida le motivazioni,sia portatore di esperienza e trasferisca saperi e non rivendichi altro,un padre deve essere nobile e altruista verso i propri figli, non accentratore e patrigno, ecco così veramente potrebbe realizzare quella unità di cui spesso parla ma nella sostanza non vuole.I popolari facenti capo a Mario Mauro e personalmente, non si sottrarranno ad alcun confronto sempre che, questo sia portatore di interesse di una nuova classe dirigente con capacità e voglia di leggere positivamente il futuro.Noi vogliamo essere alternativi a Renzi e Berlusconi, riscoprendo la nostra identità ma vorremmo anche che si fosse disposti a fare un passo indietro per consentire al nostro paese di ritrovare energia ma soprattutto riportare la democrazia partecipata nelle sedi istituzionali di rappresentanza,anche la democrazia cristiana prima la margherita poi ha assecondato la condizione del dagli all'untore salvo accorgersi oggi che non sempre la logica del cambiamento produce necessariamente fatti positivi.Chi ha avuto responsabilità di governo e di rappresentanza istituzionale non ha saputo,voluto difendere i principio fondanti del nostro essere popolari e centristi. Errori che hanno portato ad avere un parlamento di nominati che non rispondono più all'elettore ma al capo che ne decide la nomina,ritornare a fare politica mettendoci la faccia chiedendo il voto e rispondendone agli elettori del proprio operato.Voglio ricordare una persona a me molto cara Salverino De vito che pur avendo dato tanto alla nostra provincia e al paese concluse la sua carriera politica con una "bocciatura"elettorale la gente non lo percepiva più. Evitiamo che questo possa di nuovo avvenire e gestiamo il cambiamento accompagnandolo e non osteggiandolo».