Ucciso dai suoi stessi amici, quelli che Luigi Di Rupo frequentava.  Dietro l’omicidio del giovane di Melito c’è la più classica delle motivazioni, lo sgarro. Il 24enne, probabilmente, negli ultimi tempi era diventato un “problema” per i suoi compagni di cordata criminale, il gruppo degli Amato-Pagano. A fare chiarezza sull’omicidio ci sono i carabinieri del comando provinciale di Napoli (a condurle sono i militari di Castello di Cisterna) che si muovono appunto sulla pista interna, escludendo quindi l’ipotesi dello scambio di persona. Inizialmente, infatti, si pensava che Maikol, un altro giovane di Napoli fosse stato ucciso per errore perché scambiato per Luigi. Invece, l’ordine di uccidere Di Rupo sarebbe partito da quegli stessi uomini che la vittima frequentava.