Frigento

L'inchiesta sull’Istituto religioso dei frati dell’Immacolata si allarga e si arricchisce di una nuova testimonianza. «Ecco la cartolina che ho dovuto compilare e firmare col mio sangue», racconta una delle prime suore che presero i voti affidando se stesse e la loro vita a padre Stefano Manelli. Era il 1996 e lei era una ragazzina. Era entrata nel convento dei francescani dell’Immacolata minorenne, a soli 17 anni. Le chiesero di pungersi il dito a sua promessa su una cartolina. Da un lato l’immagine della Madonna, dall’altro la data e 7 righe scritte e le macchie del sague diventate, con il tempo color blu. “Si, sono degli schizzi di sangue. Ero emozionata, la mano mi tremava. Era un modo per sentirci legate per sempre a quella vita e al Signore. Lo chiamavamo patto di sangue”. Racconta alla giornalista de Il corrieretv.