E’ tempo di bilanci per il Partito democratico di Apice. Il segretario cittadino Raffaele Bonavita punta il dito contro l’Amministrazione Albanese, giudicandola «Poco incline alla comunicazione e al confronto con i cittadini» e affrontando questioni di attualità come centro storico, piano triennale delle opere pubbliche e agricoltura. «In questi giorni – commenta Bonavita - ci siamo riuniti come Partito Democratico insieme ai nostri consiglieri comunali per discutere delle tante problematiche che riguardano il nostro paese. Nonostante i proclami sulla partecipazione, la condivisione ed il confronto, il lupo sembra perdere il pelo ma sicuramente non ha perso il vizio. In campagna elettorale l'amministrazione ha ammesso più volte di aver fallito nella comunicazione e di non essersi confrontata con la cittadinanza durante il loro operato. Era stato promesso, in caso di rielezione, una maggiore compartecipazione nelle decisioni che riguardavano il futuro di Apice. Ma sia nelle modalità che nelle azioni che vengono messe in campo l'Amministrazione continua a fare scelte fondamentali per la nostra comunità in totale solitudine. Lo stesso lavoro delle Commissioni, come messo in evidenza sia dal consigliere Pepe che dal consigliere Limongelli, e gli impegni che si prendono in quelli sedi non vedono atti conseguenti. Il 28 gennaio, ad esempio, la Commissione presieduta da Limongelli aveva impegnato col parere favorevole di tutti i membri, a istituire una cabina di regia per il centro storico, i cui lavori dovrebbero essere ultimati a breve. A distanza di un mese ancora un nulla di fatto e lo stesso vale per il piano triennale delle opere pubbliche, riguardo il quale non c'è stato nessun confronto e potremmo continuare all'infinito. Inoltre, bisogna ricordare che fanno parte delle commissioni, com'è naturale che sia, anche i consiglieri di maggioranza, viene naturale domandarsi se loro sono a conoscenza dell'operato della Giunta o addirittura si è arrivati al punto in cui 4 persone da sole decidano il futuro di 6.000 abitanti. Il Partito democratico di Apice ha sempre ribadito la necessità di una discussione ampia che riguardi tutti i cittadini e, invece, purtroppo siamo ancora qua a dover ribadire all'amministrazione che sebbene hanno la maggioranza assoluta nel consiglio comunale, rappresentano pur sempre un terzo della popolazione. Ci sono moltissime questioni che per noi sono prioritarie: è abbastanza surreale, ad esempio, che si parli di sviluppo dell'agricoltura e poi non vengano inserite opere fondamentali quali il completamento degli acquedotti; stesso principio vale per il centro storico, occorre capire come ridare vita ad una risorsa importantissima. Sono argomenti che non possono essere affrontati con leggerezza e, soprattutto, non possiamo accettare che venga detto che tanto devono essere approvati dal Consiglio comunale. Per questo il Partito democratico - conclude il segretario cittadino - sarà impegnato in questo mese nell'organizzazione di assemblee pubbliche nelle quali confrontarsi con i cittadini e formulare le proprie proposte che i nostri consiglieri comunali faranno vivere nelle sedi opportune. Apice non è proprietà di qualcuno, questo è un concetto che la nostra Amministrazione deve imparare a mettersi in testa».
Bonavita, Pd:«Una maggioranza chiusa e solitaria»
Il segretario:«Solo proclami sulla partecipazione, dopo le promesse ancora nulla di fatto»
Redazione Ottopagine