Rofrano

E’ finito in manette, Nicola Cammarano, il 43enne sindaco di Rofrano. E’ stato arrestato ieri sera dalla guardia di finanza di Vallo della Lucania, ed è già rinchiuso in carcere. I baschi verdi si sono presentati a casa del primo cittadino, dopo circa una settimana di indagini, e lo hanno tratto in arresto. L’accusa è possesso di materiale pedopornografico, in particolare file video e foto, ritrovate all’interno di un hard disk del computer. Tutto risale a circa una settimana fa, quando i finanzieri della tenenza della guardia di finanza di Vallo della Lucania, hanno fatto visita a Cammarano, all’interno del suo ufficio di commercialista. Qui, hanno sequestrato diversi faldoni e dei computer, ma non contenti si sono presentati ieri mattina a casa del politico cilentano, mettendola a soqquadro alla ricerca di altri elementi. Ventiquattro ore dopo il controllo sono scattare le manette ai polsi del sindaco, attualmente detenuto presso il carcere di Vallo della Lucania, e che ora attende la parola del gip, che dovrà decidere se convalidare o no l’arresto. L’indagine nei confronti del commercialista, che detiene anche un incarico come contabile al comune di San Giovanni a Piro, è condotta dal pm Ivana Niglio, e coordinata dal procuratore capo della procura cilentana, Giancarlo Grippo. La guardia di finanza aveva aperto le indagini su alcune contabilità seguire proprio dallo studio del sindaco di Rofrano, ma poi durante la perquisizione ha trovato ben altro, ed è per questo che è scattato l’arresto e i sigilli allo studio del commercialista.