Blitz contro la pesca di frodo nel centro antico di Castellammare. I militari della compagnia della guardia di finanza stabiese hanno scoperto in un box al rione “Acqua della Madonna” una vasca di depurazione contenente diversi chilogrammi di datteri di mare, la cui pesca è severamente vietata. Si tratta di specie proibite in quanto è possibile ottenerle solo attraverso la frantumazione di un ampio tratto di scogliera, che mette, di fatto, a rischio le coste e l’intero ecosistema. La struttura era funzionante al momento dell’arrivo dei finanzieri e in totale ospitava 68 chilogrammi di datteri. La vasca e i frutti di mare sono stati sequestrati. Le autorità ritengono che il dattero in questo periodo dell’anno frutti a chi gestisce il mercato illegale tra i 70 e i 100 euro al kg. Si tratta di un business che a Natale fa lievitare il prezzo fino a 110 euro. Il frutto “proibito” è divenuto negli ultimi anni simbolo di potere, economico e/o criminale.
Business dei datteri di mare: maxi sequestro da ottomila euro
Un uomo, stabiese di 45 anni, è stato denunciato: nella vasca c'erano 70 chili di datteri.
Redazione Ottopagine
I datteri sono stati distrutti per affondamento in alto mare in collaborazione con gli uomini della capitaneria di porto di Castellammare. I controlli proseguiranno anche nelle prossime ore