Fragneto Monforte

 

I carabinieri della Stazione di Pesco Sannita hanno identificato e denunciato il finto prete che aveva truffato alcuni agriturismi sanniti e in particolare il proprietario di un locale di Fragneto Monforte. Si tratta di un 64enne irpino che secondo l'accusa si spacciava come “don Damiano”, un parroco che organizzava viaggia religiosi nella terra natale di San Pio e che ordinava pranzi per 50 persone con una richiesta ben precisa: come dolce dovevano essere serviti dei babà napoletani. Prodotti particolari che oltretutto il fantomatico religioso consigliava dove acquistare. In pratica, dopo aver contattato telefonicamente gli esercizi di ristorazione si presentava come un sacerdote di Foggia con il nome di “don Damiano”. A questo punto il falso sacerdote chiedeva al titolare di prenotare un pranzo per circa 50 appartenenti alla sua parrocchia.

Una volta ottenuto l’assenso alla prenotazione, il falso sacerdote faceva scattare la prima parte della trappola chiedendo ai titolari, a titolo di pura cortesia, di anticipare l’acquisto di un congruo quantitativo di babà napoletani da distribuire poi a commensali al termine del pranzo. A tale inusuale richiesta, i gestori riferivano, non senza imbarazzo, a colui che dopo sarebbe diventato il loro truffatore, la difficoltà nel non sapere a chi rivolgersi per l’acquisto dei dolci. E qui il truffatore faceva scattare la seconda parte del piano: infatti, con il pretesto di trarli dall’impaccio, gli forniva i recapiti telefonici di una asserita pasticceria napoletana da lui personalmente conosciuta e stimata che già in passato aveva offerto lo stesso tipo di servizio ad altri ristoratori, compresa la consegna a domicilio della merce.

I titolari dei ristoranti, sollevati dal problema di reperire i dolci richiesti, accettavano volentieri la richiesta neppur sospettando minimamente l’esistenza di una truffa e, pertanto, provvedevano a chiamare la pasticceria indicatagli ordinando il quantitativo richiesto di dolciumi ad un complice del finto prete. La parte conclusiva del piano prevedeva, così come in effetti è stato, la consegna a domicilio dei dolciumi richiesti, effettuata da un ulteriore complice con tanto di falsa fattura e dicitura dell’inesistente laboratorio artigianale di pasticceria, “Babà Scaturchiese”, sulla carta adoperata per il confezionamento. Il complice, una volta scaricata la merce, riscuoteva in contanti il pagamento della fattura – circa 500 euro – e si allontanava immediatamente con la scusa di effettuare altre consegne. Successivamente per i titolari dei ristoranti arrivava poi l’amara scoperta, poiché il giorno prenotato dal falso prete per il pranzo non arrivava mai nessun fedele e è a questo punto che i ristoratori hanno compreso di essere stati raggirati. Solo una delle vittime aveva quindi deciso di denunciare tutto ai carabinieri che hanno avviato le indagini e smascherato “don Damiano”.