Paolisi

Non ama partecipare, guai a chiederglielo. Il direttore Catena, quando prende un impegno, lo fa solo per arrivare a un risultato finale: la vittoria. Questo è stato il presupposto fino a questo punto col Paolisi 2000, squadra con la quale si è tolto già una grande soddisfazione nella scorsa stagione e che sta cercando di ripetere quest’anno.

“Il Victoria Montesarchio - inizia il direttore - è una squadra attrezzata ma di sicuro non è superiore a noi. Li abbiamo affrontati tre volte, una in campionato e due in Coppa. Escludendo queste ultime due, nelle quali c’è stata grande rotazione, nella sfida di campionato abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari subendo la sconfitta per una decisione dell’arbitro che ci ha penalizzato. In queste tre sfide la superiorità non si è vista, anche se i caudini si sono rinforzati. Tecnicamente, anzi, siamo anche più forti. Il Victoria è molto fisico ma dal punto di vista del gioco c’è di meglio come l’Amorosi e la Laurentina”.

Proprio per questa convinzione non c’è nulla di definitivo in questo girone C di seconda. “Aspettiamo il girone di ritorno con tanti scontri diretti e soprattutto con la possibilità di giocare in casa le gare importanti. I ragazzi sono concentrato e si impegnano, non saltano un allenamento e tutti corrono per lo stesso obiettivo. Il gruppo è la loro forza ma un valore aggiunto è di sicuro mister Biondin, un lusso per questa categoria. Lavoriamo per una dirigenza eccezionale (nella foto il direttore Catena con il segretario Raffaele Bove, il dirigente Vassallo, il direttore generale Pietro Di Ninno e Mignuolo, un calciatore). Personalmente sono stato accolto alla grande, mi fanno sentire come se stessi a casa mia. Non finirò mai di ringraziarli, così come non tradirò mai mister Biondin al quale mi lega un grande rapporto”.

Una considerazione è innegabile. Forse senza il direttore Catena il progetto Paolisi 2000 avrebbe vissuto uno sviluppo diverso, meno legato al risultato.

“Di questa considerazione me ne prendo merito perchè è così. La fortuna di questa squadra è che mi ascoltano, io gli do una certa pressione ma delicata. Certo non serve neanche tanto perchè la nostra è una squadra di categoria superiore che ha una grande capacità quella di essere la squadra delle famiglie. E voglio ringraziarle perchè ci sostengono sempre. Questo è il nostro pubblico e noi ne siamo orgogliosi”.

di Fabio Tarallo