In merito alle ultime dichiarazioni del sindaco di Ceppaloni Claudio Cataudo e vista la situazione di stallo sul sito Area Pip dove sarebbero stati sversati rifiuti industriali, sono stati interpellati i due geologi, Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, che hanno preso parte a sopralluoghi e a incontri con il Comitato e con l’amministrazione municipale. Dall’ultima nota del Comitato, pubblicata a fine gennaio scorso su Ottopagine, si apprese che il sindaco Cataudo dichiarò che «L’espletamento delle analisi sul sito avverrà solo dopo aver concertato con la Regione le procedure necessarie alla rimozione dei rifiuti di quell’area». Cosa ne pensate? «Le analisi – commentano i geologi – come da prassi e da buon senso vanno effettuate prima di qualsiasi intervento e/o rimozione dei rifiuti. Vista la problematica che ci è stata sottoposta dal Comitato già tre anni fa e le nostre osservazioni risalgono a più di un anno fa, pensavamo che la questione fosse in fase di risoluzione. Il sito è stato già caratterizzato. A tal proposito noi avevamo suggerito al Comitato e al Comune in incontri congiunti, di effettuare analisi esternamente all’area oggetto di sversamento e già sottoposta a sequestro giudiziario, per rispondere alle giuste preoccupazioni dei cittadini e identificare quindi se le aree limitrofe fossero state anche loro inquinate o meno e/o interessate da sversamenti al momento non identificati. Le predette indagini andavano eseguite sulle matrici ambientali suolo e acqua. Non solo, il suggerimento era anche di procedere inizialmente ad analisi indirette, al fine di investigare la massima estensione areale e successivamente di eseguire con il minimo impegno economico, visti i costi relativamente elevati, sondaggi ambientali attendibili e analisi di laboratorio qualificate. La successiva fase avrebbe previsto l’interessamento di esperti geochimici cui affidare la lettura e l’interpretazione dei dati acquisiti (si precisa che i sottoscritti non sono geochimici, ma geologi esperti nella identificazione del problema e nell’espletamento della prima parte della questione). I sottoscritti lasciavano liberi il Comitato e l’Amministrazione comunale per quanto riguardava l’affidamento professionale dell’incarico di rivolgersi a professionisti di propria fiducia. A onor del vero il Comitato chiese al Comune di avvalersi dei sottoscritti in quanto ritenuti di sua fiducia. A seguito di questa richiesta inviammo anche un nostro preventivo assolutamente non vincolante. Il Comune pensò giustamente di rivolgersi direttamente all’Università. Da quel momento non fummo più interpellati dal Comune, ma il Comitato ci chiese di continuare a supportarlo tecnicamente in via del tutto amichevole». Il sindaco Cataudo parla di “Rimozione parziale dei rifiuti e che si tratta di rifiuti non pericolosi e compatibili con l’area industriale. La vostra opinione in merito? «Non capiamo cosa intenda per rimozione parziale. Se si tratta di rifiuti di qualsiasi genere (pericoloso o meno) è prassi dopo la prevista e debita caratterizzazione provvedere alla loro corretta rimozione e al conferimento degli stessi in siti idonei scelti in base ai codici Cer. Sulla questione di compatibilità con le aree industriali il nostro parere è il seguente: si definiscono prima le aree da adibire a siti industriali, secondo pianificazioni rispondenti alle caratteristiche geoambientali locali, e, successivamente all’insediamento delle attività ritenute compatibili con le norme di attuazione, si applicano le relative normative in merito ai controlli ai parametri di rifermento per l’identificazione di eventuali inquinamenti dovuti alle attività industriali stesse. Qui a noi pare che in base al rifiuti smaltiti sul sito si classifichi l’area come industriale. Sottolineiamo che il Comitato ha giustamente osservato che in quell’area non è mai esistita un’industria. Si spera quindi – concludono Briuolo e Portoghese – che la questione venga celermente affrontata per fugare qualsiasi dubbio».
di Michele Intorcia