Posticipare ogni decisione ad ulteriori incontri bilaterali tra Regione Campania e territori. Come a dire chi ha più polvere sparerà! Questa la sintesi di quanto emerso ieri a palazzo Santa Lucia, dove erano stati convocati i rappresentanti delle autonomie locali, con in testa presidenti di Provincia e sindaci dei Capoluogo.
Il tema del confronto che potrebbe ridisegnare la mappa dei poteri e dei servizi locali è la delega delle funzioni non fondamentali. L'osservatorio convocato ieri, solo per fare un esempio, è chiamato a ragionare partendo da una delibera regionale nella quale si paventa un'unione funzionale tra la provincia di Caserta ed il Sannio. L'obiettivo ricercato è la riduzione dei costi: una razionalizzazione che permetta alla Regione di assegnare alle Province i servizi non fondamentali, con le relative coperture economiche.
Abbastanza chiara la ripercussione che le decisioni assunte avranno sui dipendenti degli enti locali che poi dovranno svolgere i servizi assegnati. Ma andiamo per ordine. Lo scorso 30 dicembre la Regione, con delibera di Giunta, ha individuato alcuni criteri per procedere alla riorganizzazione, tra questi ultimi anche la citata unione funzionale tra Caserta e Benevento. Da quel momento la parola è passata all'organismo di confronto con i territori, riunito anche ieri a Napoli, che aveva deciso di seguire un doppio binario operativo: prima scegliere quali funzioni assegnare e poi procedere alle unioni funzionali. Ieri, ed è la cronaca recente, di fronte alle preoccupazioni delle province, protese ciascuna a salvaguardare i propri dipendenti, l'assessore Sommese ha preferito lasciare il tavolo di confronto con un nuovo compito. Accerchiato dalle critiche sui dati relativi ai servizi svolti in passato e sommerso delle rimostranze delle istituzioni presenti, l'assessore regionale ha comunicato una decisione che solo in apparenza può sembra salomonica: si procederà con vertici bilaterali! Niente più tavoli plenari ma uno alla volta i rappresentanti dei territori dovranno recarsi presso palazzo Santa Lucia a contrattare, prevedibilmente provando ad ampliare il parco delle funzioni assegnate per ottenere, anche e soprattutto, la salvaguardia del proprio personale. Chiaro che nei bilaterali conteranno i numeri che si riuscirà a mettere in campo ma è conterà anche con quale sinergia si arriverà a rappresentare i territori. Ad oggi, giusto per dare un riferimento, nel Sannio non c'è stato un solo incontro tra istituzioni, forze politiche o sindacali che ponesse questo tema al centro del dibattito.
di Antonio Orafo