Benevento

Mentre la partita delle regionali si fa calda prima ancora di essere iniziata, con presunti titolari messi in discussione prima di scendere in campo, toto – allenatori impazzito e calciomercato ancora nel vivo, c'è chi ha già deciso di guardarla serenamente dalla tribuna, prendendo appunti, ma evitando di farsi coinvolgere.
Francesco Maria Rubano, infatti, questa partita ha scelto di guardarla, sebbene qualità tecniche, intelligenza tattica e freschezza atletica (il tutto declinato in politica, ça va sans dire) tali da vederlo protagonista di certo non manchino.
Giovanissimo, ma già esperto: a 14 anni il primo incarico provinciale nei giovani Udeur, partito in cui è arrivato fino in direzione nazionale.
Alle elezioni amministrative di maggio 2013, risulta essere tra i primi eletti in provincia.
Un recordman di preferenze.
C'è rimasto, nell'Udeur, anche negli anni bui, salvo poi rompere nel 2014 con Mastella.
Nel frattempo Rubano, aveva aderito a Forza Italia: ma la situazione del partito a livello provinciale lo ha spinto via: «Avevo avuto il sentore del rischio lacerazione, di un partito svuotato, del rischio di non consegnare neppure una lista per le provinciali...cosa che è puntualmente avvenuta, e pertanto mi sono autosospeso.
A gennaio, per coerenza, non ho fatto la tessera. Fine della storia».
Ed ora? Ti attribuiscono un flirt con l'Ncd?
Sono totalmente indipendente, quello che faccio è sempre lontano dai baratti: mi impegno per la mia terra, per la Valle Telesina e per il Sannio , punto.
Però eri a Limatola, con l'Ncd...
Ero lì perché ospite dei proprietari del castello, che sono miei amici, i quali mi hanno formulato l’invito consapevoli che avrei l’accettato con piacere visto il legame di forte amicizia con Gioacchino Alfano, e con vari membri della segreteria dell'ex presidente del Senato, Schifani. Ma non faccio parte dell'Ncd. I rapporti personali sono altra cosa.
Ho ottimi rapporti con esponenti autorevoli di diversi partiti, ma i rapporti umani non traducono una collocazione.
Dunque, nessun partito o movimento, resti e resterai indipendente?
Al momento sì, non c'è un partito che viva una situazione di equilibrio e di serenità.
C’è troppa confusione: chi ama la politica ama la coerenza rispetto ad un progetto politico possibile, e ad oggi non è semplice scegliere un partito che viva una fase chiara.
Oggi gli scenari si compongono e scompongono quotidianamente.
Ci sono alleanze spurie a vari livelli.
Guarda il Nazzareno, così come l’alleanza di Governo nazionale con quella regionale e l’elezione di Mattarella: disomogeneità da libro delle favole.
Ripeto: resto ad osservare, farò con gran serenità i miei ragionamenti, in base a questi eventualmente sceglierò, avendo sempre massima coerenza ad un progetto politico che tiene conto del territorio e non degli interessi o di poltrone.
L’elettorato richiede ben altro.
Terrò conto, oltretutto, anche della mia formazione democratico - cristiana.
Anche tu hai perso fiducia nell'istituzione partito?
Al contrario, io sono dell'idea che i partiti siano fondamentali: però devono funzionare da partiti, ponendo in essere una serie di riflessioni che aprano a processi interni che portino alla legittimazione di una classe dirigente scelta per capacità.
Invece oggi guardate quali partiti sono in crisi: quelli che hanno impostato la gestione interna senza scelte condivise con la base, quelli in cui i progetti per il territorio hanno ceduto il posto a interessi personalistici.
Guardiamo vicino: qui vedo semplicemente un regolamento di conti interni, per arrivare a candidature e ad interessi paralleli. Certo qualche partito mantiene un'impostazione, seppur parzialmente, collegiale... ma i processi di rilancio hanno bisogno di altro.
Caos regionali, da destra a sinistra, che opinione hai?
Vedo disorganizzazione: il centrosinistra ha cinque candidati di coalizione e c'è l'incognita Area Popolare.
Non sarà semplice omologare le alleanze di governo nazionale sul territorio.
Se così fosse, gli uscenti, da Nappi, Foglia e  Sommesse, andrebbero via.
Credo sarà decisivo Renzi: sarebbe una scelta azzeccata dare a Ncd e Udc la presidenza, così il Pd resterebbe quasi compatto e in più strapperebbe via un alleato a Caldoro. Ma sarà difficile che ciò accadrà.
E nel centrodestra?
Caldoro ha un partito disorganizzatissimo alle spalle, senza alcun contatto rilevante sul territorio. L'esempio di Forza Italia a Benevento d'altronde è lampante. Questo può portare qualche problema.
E tu? Ti impegnerai per queste regionali?
Non ho alcun vincolo con partiti ed esponenti. Certo, ho un rapporto di sconfinato affetto con Vittorio Fucci, e mi auguro che la sua possibile e legittima candidatura sia posta in quadro corretto, anche perché sta svolgendo molto molto bene il suo ruolo per il territorio. Questo legame personale però non mi porterà mai nella sua area politica di appartenenza. Se Vittorio, invece, sceglierà di non candidarsi, valuterò  in assieme ad amici sindaci, consiglieri ed  assessori comunali, professionisti ed imprenditori del Sannio quale potrebbe essere la scelta più utile per il territorio. I partiti oggi, vanno valutati in base a ciò che potranno offrire ad una comunità. I calcoli personali e familiari non mi lusingano. Ho rifiutato varie proposte importanti in tal senso. Sono interessato alla politica, quella vera, non ad altro.
Quali furono i motivi della rottura con l’Udeur?
Ho rotto con molto garbo e con altrettanto coraggio, perché rispetto le mie idee.
Per rispondere alla domanda, desidero usare una lezione politica di Ciriaco De Mita che, tantissimi anni fa, mi rimase molto impressa: “in Italia, vi è una strana concezione della democrazia: chi viene eletto pensa di dover comandare da solo. La gestione del potere non si basa sulla ricerca continua di scelte condivise, ma si consuma nella liturgia del dominio.”

 

di Cristiano Vella