Avellino

«La Campania non è una regione ad alta vocazione turistica. Bisogna prendere atto che i dati delle presenze, soprattutto in Irpinia e nelle aree interne, sono in costante calo». Salvatore D’Acunto, docente della Cattedra di Economia Politica della Seconda Università di Napoli invita a puntare sull’agroalimentare. «In 20 anni, l’export di Irpinia e Sannio è aumentato del 120 per cento. Mi sembra quindi evidente quale sia la vera vocazione delle aree interne. L’agroindustria è il punto di scommessa maggiore, così come la ricerca e l’innovazione tecnologica». Il rebus dello sviluppo in Irpinia è stato ieri mattina al centro di un workshop all’ex Carcere Borbonico sulle politiche di coesione 2014-2020 promosso da Cgil e Uil. La partita, come sottolineato da tutti i relatori, si gioca sulla nuova programmazione comunitaria. Oltre ai segretari Luigi Simeone e Vincenzo Petruzziello, sono intervenuti il sindaco Paolo Foti, il presidente del Cna Lucio Fierro e il professore Domenico Fruncillo.