Il 2015 inizia come si era concluso l’anno appena salutato. I disservizi idrici più volte verificatisi nel corso del 2014 si riverberano nel nuovo anno con l’ormai tradizionale corollario di polemiche. Dalla serata del 31 dicembre i rubinetti sangiorgesi hanno cominciato ad inaridirsi, restando del tutto inespressivi nelle ore della notte e fino alla mattinata seguente. Stesso copione nella giornata di Capodanno. Ma anche la ripresa della fornitura non era immune da problematiche. La scarsa portata delle condutture rendeva in molti casi difficile l’utilizzo degli impianti termici, proprio nelle ore di maggiore rigidità del clima. Inevitabili le lagnanze degli utenti, già provati dai precedenti, numerosi casi di disservizio. C’è chi sceglie la lamentela «stradale» o da bancone, trovando nel barista danneggiato il primo sodàle. E chi invece opta per i canali istituzionali, consultando i siti internet degli enti per avere delucidazioni. Una strategia, quest’ultima, frustrata dal grave ritardo con il quale Alto Calore, e di conseguenza il Comune sangiorgese hanno informato la cittadinanza delle difficoltà in corso e delle relative cause. Soltanto nella giornata di ieri infatti sul sito dell’ente locale è comparso il seguente avviso che richiamava la nota diramata dalla società di servizi: «Causa notevoli assorbimenti idrici causati dalla rottura di misuratori per temperature rigide giorni scorsi, nonchè fermo elettropompe centrale di sollevamento di Cassano Irpino per guasto Enel, e fermo impianto di Montoro, erogazione idrica è intermittente. Si prevede la normalizzazione nei prossimi giorni». Un insieme di inconvenienti sarebbe dunque all’origine dei problemi riscontrati. Una versione che non risparmia il Consorzio idrico e lo stesso Comune dalle critiche del «Comitato sangiorgese per la trasparenza e la democrazia»: «Di notte e sino alle 8-9 del mattino - rileva Rosanna Carpentieri - San Giorgio del Sannio, senza preavviso, è praticamente senza un filo di acqua. Siamo a secco! A nome del comitato «Cittadini per la trasparenza e la democrazia» vorrei stabilire un proficuo contatto con il comitato «H2O». Decidiamo, con la massima partecipazione della cittadinanza, il da farsi: in primis una causa risarcitoria contro Alto Calore, s.p.a. del disservizio idrico, con sospensione del pagamento delle bollette non dovute per un servizio inesistente o a singhiozzo, nonchè una inevitabile manifestazione di protesta per le vie del paese. Ancora non è stato chiarito - conclude Carpentieri - chi e che cosa rappresenti il sindaco di San Giorgio a fronte di simili problematiche e quale sia il ruolo effettivo di Maria Lucia Chiavelli nel Cda Alto Calore». Analoghe segnalazioni sono giunte nella giornata di ieri anche da cittadini di Calvi alle prese con identici problemi.
Capodanno senz’acqua, polemiche sugli avvisi
Rubinetti a secco dalla sera del 31. Nessuna comunicazione preventiva all’utenza
Redazione Ottopagine