Sturno

 

Correva il primo settembre 2013 quando lo stesso giovane allora 25enne si rese protagonista di un raid sacrilego a Sturno. Dopo essersi introdotto di notte nella chiesa Madre, sfondò un vetro e si scagliò contro la statua di San Michele, dalla quale decapitò la testa del demonio, portando via una collana d’oro. I carabinieri già all’epoca parlarono di disturbi di natura psichiatrica. Venne denunciato e successivamente sottoposto alle cure mediche del caso. L’uomo aveva dichiarato agli inquirenti che il diavolo era il colpevole dei suoi mali, il suo nemico da abbattere A seguito di scrupolose indagini venne poi restituita alla Curia Arcivescovile di Sant’Angelo dei Lombardi, allo scopo di consentire in tempi brevissimi, il restauro della statua di San Michele Arcangelo, la testa del diavolo rinvenuta a pezzi dopo il grave sfregio avvenuto all’interno della chiesa Madre di Sturno. La testa del demonio venne rinvenuta dalla Polizia di Ariano, in un terreno agricolo alla località Pesco di Frigento, nei pressi del massiccio, in cui sono situate le mura medievali. A terra un segno di croce tracciato con dello spray. Lo stesso giovane si rese poi protagonista di un altro sfregio analogo compiuto ai danni di una statua sempre di San Michele Arcangelo, scoperto a Frigento da un privato. Anche in questo caso venne preso di mira il demone dalla scultura. Oggi il raptus della follia che lo spinto ad uccidere in maniera atroce entrambi i suoi genitori, fatti a pezzi con una zappa. 

Gianni Vigoroso