Montecalvo Irpino

 

Il nulla osta è arrivato, la salma di Michele D’Apice restituita finalmente ai familiari per lo svolgimento dei funerali. Dopo sei mesi caratterizzati da una burocrazia cieca e cinica, che aveva aggiunto dolore su dolore, si potrà dare degna sepoltura all’82 enne ritrovato cadavere in un suo fondo per cause naturali, a Montecalvo Irpino e abbandonato successivamente in una cella frigorifera dell’obitorio del Frangipane in attesa del riscontro del dna da parte dei Ris. A nulla era valso ogni appello dei familiari che nei giorni scorsi avevano lanciato persino un appello a Papa Francesco. L’avvocato Giovanni Pratola si è visto costretto a far sentire alta la sua voce pur di venire a capo di questa dolorosa vicenda, completamente trascurata. Il riscontro del Dna da parte dei Ris era arrivato da tempo, mancava solo una firma, ma evidentemente pesava così tanto anche una penna per mettere nero su bianco e chiudere definitivamente la triste storia di Michele D’Apice. Familiari disperati, impotenti ma sempre garbati nonostante la loro rabbia, una vicenda paradossale, assurda e vergognosa, sulla quale oggi si può scrivere finalmente la parola fine. Un momento, quello dei funerali di Michele, che desideriamo lasciare all’intimità della sua famiglia.

Gianni Vigoroso