Mirabella Eclano

 

Ci sono dolori amplificati dal tempo, e domande in attesa di una risposta. Mario Martiniello da sei anni prova a dare una risposta alla morte atroce di suo padre Pasquale, imprenditore di Mirabella, ucciso a fucilate nei pressi del lago da pesca sportiva che gestiva a contrada Iscalonga. E' un giovane fortificato ancor più da quella assenza e da una tragedia irreparabile. "In questi anni siamo stati messi sotto torchio solo noi familiari - spiega Mario - senza venire a capo di nulla. Se fossimo state persone più facoltose il nostro caso sarebbe arrivato già in tv, invece nessuno si è mai più occupato di investigare e di trovare l'autore dell'efferato delitto di mio padre". Non si dà pace, Mario, e così suo zio Franco, unico fratello di quel papà ammazzato come si fa con un animale, forse pure peggio. Da quella mattina d'estate una famiglia brancola nel buio cercando di capire chi e perché covasse un simile odio verso Pasquale, persona schiva e di poche parole. "Mi rivolgo a papa Francesco - dice Mario Martiniello - almeno lui ascolterà il nostro dolore e avrà pietà del dramma che la mia famiglia sta vivendo da sei anni."

Gianni Vigoroso