Vincenzo Esposito, Ronald Moore e Michele Antonutti. A tratti se non fosse per il colore della divisa, sembrava di assistere ad una parte della vecchia Juvecaserta. Quella Juvecaserta che lo scorso anno è arrivata ad un passo da un’impresa che lo stesso Enzo Esposito più volte aveva definito come una sorta di scudetto. Ed invece. Ed invece è andata come andata. Caserta ha perso a Pesaro, ha passato qualche mese in A2 prima di essere ripescata, ma soprattutto prima di separarsi dai predetti allenatori e giocatori. Ognuno per la sua strada. Ognuno con la sua idea e voglia di fare pallacanestro, solo che al momento di scrivere la continuità di allenamenti senza piccoli infortuni- escludendo quello ultimo di Thornton – ha fatto la differenza a favore di Esposito e compagnia. L’ex bombardiere casertano che è passato dall’assistentato alla carica di head coach nella stessa stagione, la scorsa, si gode nuovamente la testa della classifica. Un primato fatto di cinque vittorie in sei partite con l’unica debacle contro l’Armani Milano. Pertanto in cima a quella classifica di LegaA, infondo un po’ di Caserta c’è. Anche se in maniera molto lontana.
Redazione Ce