“Sono entrati dal cancello di via Forestieri. Hanno smontato la telecamera. Poi con una scala sono saliti dal primo al secondo piano, dove noi dormivano. Perché sapevano perfettamente dove dormivamo. Sapevano che i miei figli non c’erano e che con noi viveva mia zia. La scala che hanno utilizzato non era nostra”.
Il senatore Mino Izzo racconta quanto accaduto nella notte, quando nel sonno lui e la moglie sono stati svegliati da cinque banditi che entrati in casa li hanno prima legati, poi costretti a mostrare le casseforti, svaligiando anche la soffitta e gli armadi prima di dileguarsi.
“Adesso - spiega - sono più rilassato, visto lo scampato pericolo, ma molto arrabbiato. Mia moglie invece è sotto shock ma è una donna forte. E’ una vicenda che adesso dobbiamo superare. Mi auguro che questo episodio sia l’ultimo del genere che si verifica ad Airola. Ma so che non sarà così”. (per leggere l'intervista completa scarica l'app Ottopagine News, per Apple e Android)
Racconto ed analisi sono lucidi, mentre la scientifica continua il suo lavoro nel palazzo di via Milano. “Erano tutti incappucciati, professionisti del crimine ed erano stranieri. I tre che hanno parlato – spiega ad Ottopagine - non potevano essere italiani ed uno di loro, che si è seduto sul letto con me, quando gli ho chiesto se erano bulgari mi ha risposto che era rumeno”.
Vincenzo De Rosa