«Prestami l'auto, devo andare a fare un servizio»: era questo il modus operandi dei giovani spacciatori del Vallo Lauro che, avendo paura di essere intercettati dalle forze dell'ordine, avevano preso una serie di precauzioni per eludere i controlli. Non usavano mai la stessa vettura. Ne utilizzavano diverse, facendosele prestare da familiari o amici, naturalmente ignari della destinazione. Poi, il viaggio verso Saviano dove andavano a rifornirsi soprattutto di hashish e marijuana. La cocaina la prendevano solo su ordinazione.
I pusher del Vallo avevano particolari preferenze anche sui tragitti da fare. Mai percorsa la provinciale 403: troppo trafficata e quasi sempre controllata dalle forze dell'ordine attraverso posti di blocco. Erano soliti, invece, passare per le strade secondarie e periferiche. Da Lauro passavano per la frazione Migliano, poi il rettilineo dello stradone che costeggia il cimitero di Casola e, infine, l'immissione sulla strada per Domicella e Palma Campania. Stessa strada al ritorno. Non sapevano però che sulle loro tracce c'erano i poliziotti di Lauro, che li hanno pedinati per mesi e mesi. Fino ad arrestarli in flagranza di reato.
Rocco Fatibene