Avellino

Dire che De Sanctis fu critico letterario e grande pensatore è riduttivo. La sua opera e la sua intera vita furono testimonianza ed esempio per quanti, dal Risorgimento in poi, hanno cercato il significato di libertà. Ha indagato a fondo il rapporto tra politica e potere, e per primo nel 1848 parlò di questione morale. La grande attualità del suo messaggio, la necessità oggi di rileggere alcuni dei suoi scritti sul Mezzogiorno, spingono gli studiosi a rimettere al centro del dibattito culturale la figura del grande intellettuale di origini irpine. 

Anticonformista, antiretorico, tutto avrebbe gradito tranne che si celebrasse in pompa magna il suo bicentenario che cade nel 2017. Ed è per questo che non ci sarà una, ma tante iniziative che ricorderanno Francesco De Sanctis. Un percorso di riavvicinamento, alla scoperta del "vero De Sanctis", che fu anche Ministro dell’istruzione del governo Cavour e autore dell’indimenticabile Un Viaggio elettorale, ancora oggi punto di riferimento per quanti la politica vogliono farla sul campo cercando il consenso, proponendo idee. 

La prima iniziativa si è svolta nel foyer del Teatro Gesualdo di Avellino, dove è stato presentato in anteprima nazionale, il nuovo numero della prestigiosa rivista Studi Desanctisiani, la rivista internazionale di Letteratura, Politica e Società diretta da Toni Iermano, pubblicata a Pisa da Fabrizio Serra Editore, uno dei marchi più importanti nell’editoria scientifica europea.

Il dibattito sulla figura di De Sanctis che ha accompagnato la presentazione del terzo numero della rivista è stato introdotto e moderato dal presidente dell’Istituzione Teatro comunale Luca Cipriano, che ha accompagnato  gli interventi dell’onorevole Gerardo Bianco e del professore Toni Iermano, rispettivamente presidente e coordinatore scientifico del Comitato Nazionale per le celebrazioni della nascita del grande pensatore italiano.

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