Avellino

Assemblea provinciale del Pd, ecco il documento politico ufficiale contro De Blasio e la componente del partito che ancora lo sostiene, inviato dal sindaco di Montemarano, nonché presidente di Big Bang Irpinia, Beniamino Palmieri. Questo il testo integrale.

«Arriva sempre, nella vita, il momento in cui ciascuno è chiamato a fare i conti con la realtà. Per quanto si possa fuggire da essa e per quanto si voglia immaginarla diversa, sono poi le circostanze, gli eventi, le difficoltà a riportare l'attenzione sul presente fatto di problemi e di questioni mai risolte. Può risultare comodo, talvolta, cedere alla tentazione di rinviare una discussione o di sottrarsi ad un confronto, in altre parole, di decidere di non decidere ma, l'esperienza ed il buon senso insegnano che, il tempo, da solo, non risolve i problemi, piuttosto li complica e li amplifica. Senza troppi altri giri di parole è questo quello che è accaduto al Partito Democratico Provinciale. 

Giova ricordare:

La vicenda annosa del partito nella città capoluogo;
La vicenda del partito ad Ariano, a Montoro, a Montella giusto per citare le Comunità più grandi e rappresentative in cui non si sono celebrati i locali congressi di circolo;
I ricorsi in sospeso presso la commissione di garanzia provinciale circa il tesseramento 2014;
La difficoltà della commissione di garanzia stessa che non riesce a deliberare;
La mancata istituzione dell'ufficio di adesione provinciale per il tesseramento 2015 ed il conseguente stallo dello per l'anno in corso anche giunti praticamente a novembre;
La mancata approvazione dei bilanci 2013 e 2014;
La mancanza di una linea politica chiara e condivisa;

È evidente che un partito in cui regna sovrana la confusione difficilmente è in grado di acquistare lucidità nelle scelte che deve adottare e di presentarsi al meglio nelle competizioni elettorali in cui è chiamato a partecipare. E come spesso accade tutto è legato insieme ed una cosa diventa conseguenza dell'altra per cui abbiamo dovuto registrare: il fallimento di Ariano Irpino. Gli elettori venivano chiamati lo stesso giorno a votare per le europee e le amministrative. Mentre nel primo caso il Pd raggiungeva un consenso senza precedenti, nel secondo si attestava al solo 6% perdendo le elezioni; La sconfitta a Mercogliano, a Montella, a Calitri, l'imbarazzo di Montoro e la confusione di Cervinara; Il forte disagio rispetto a quanto avvenuto all'Ato rifiuti. Il candidato del partito provinciale fu bocciato per ben tre volte fino ad arrivare alla elezione di Bianchino;
L'incredibile sconfitta alla Provincia; Il dato delle regionali, non certo entusiasmante ed il percorso precedente alle stesse elezioni. 

Si tratta di un elenco impietoso dal quale non si può sfuggire ma col quale fare i conti. Tutti sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità. E le maggiori responsabilità ricadono, senza dubbio alcuno, principalmente e collegialmente sulle componenti che hanno sostenuto questa segreteria. Parte delle quali, subito dopo le Regionali, chiedevano di aprire un momento di riflessione rimanendo, però, inascoltate e vedendosi costrette alle dimissioni. Dimissioni che dimostrano chiaramente la presa d'atto della conclusione di un percorso che ha portato il partito in una condizione di difficoltà e di debolezza invece che di rilancio e di forza come si auspicava all'inizio. Da oltre cinque mesi il partito è di fatto senza un esecutivo ed il segretario è senza maggioranza. Si è venuta a determinare una grave situazione di stallo che non può accompagnarci alla prossima primavera, quando saremo chiamati nuovamente al voto in ben 27 comuni. È quindi necessario, se davvero si vuole bene al Partito Democratico, trovare il coraggio di liberare il campo e di consentire l'apertura di una nuova fase alla quale tutti sono chiamati a dare il proprio contributo. Chiediamo, quindi, al Segretario, di favorire questo percorso facendo un passo indietro e creando le condizioni per celebrare un nuovo ed urgente congresso entro 60 giorni.