Esame documentale per far luce sulla vicenda di presunti rapporti tra clan Ridosso e politici di Calvanico.
Prosegue l'indagine sugli affari del comune della Valle dell'Irno, con l'ombra della camorra scafatese. L'episodio chiave sarebbe per la Dda la punta di un iceberg, col sindaco Francesco Gismondi accostato alla figura del capoclan Romolo Ridosso, "Romoletto".
Gismondi avrebbe preteso soldi per concedere autorizzazioni a modificare la struttura di un albergo, chiedendo una tangente, propiziando la vendita di un appartamento al geometra comunale MIchele Citro, chiedendo assunzioni attraverso controlli e ispezioni per chiedere la chiusura di una casa di riposo in concorso col vicesindaco Antonio Conforti e con la coordinatrice per le politiche sociali del comune Angelina Petraglia.
La vicenda segue una precedente indagine su appalti e concessioni di favore, tuttora in corso. Gli uomini coordinati dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro della Dda hanno notificato sei avvisi di garanzia al sindaco Gismondi, al suo vice Conforti, al factotum e fiduciario dell’amministrazione Sabbarese, presidente della cooperativa San Michele, al geometra Citro, responsabile del settore opere pubbliche, ambiente e patrimonio, alla sociologa Petraglia del piano di zona (coordinatrice politiche sociali) e al boss Romolo Ridosso.
Redazione Sa