Benevento

Una buona notizia all’orizzonte, per i circa 500 dipendenti comunali coinvolti nella questione “rimborsi salari accessori”. Ieri il sindaco Fausto Pepe, infatti, ha avuto un altro incontro con l’esperto di contabilità degli Enti Locali, Luca Tamassia, che sta curando l’incartamento da sottoporre al Ministero dell’Economia e delle Finanze, per richiedere la complicata procedura che dovrebbe evitare il pagamento diretto da parte di quei lavoratori del Municipio cittadino che avevano ricevuto, ormai diversi anni addietro, le risorse del fondo salario accessorio. In buona sostanza si cercherà di evitare di metter le mani nelle tasche e nelle buste paga dei dipendenti, che avevano ricevuto tali risorse erogate, però, in base ai contratti 2003 e 2005 che lo stesso MEF ha poi ritenuto non applicabili. La cifra totale da recuperare, anche secondo le prescrizioni inviate nelle scorse settimane a palazzo Mosti, si aggira intorno al milione e mezzo di euro solo per i dipendenti. A questa somma vanno aggiunte le risorse percepite, extra stipendio base, dai dirigenti comunali. Una quantità di emolumenti che, sia per quanto attiene i semplici dipendenti che per i più pagati dirigenti, dovrebbe essere stornata proprio dai due fondi destinati ai salari accessori che serviranno, quasi come un prestito presso una normale finanziaria, a rateizzare gli importi: 150mila euro in dieci anni per i dipendenti, 120mila euro all’anno per i dirigenti. Fin qui le buone nuove che investono la stragrande maggioranza dei dipendenti, ma ieri pare aver fatto un passo in avanti anche l’opzione di inserire un altro debito frutto di somme assegnate ai dipendenti in carenza di un preciso vincolo normativo: si tratta delle risorse assegnate negli anni scorsi per il funzionamento del PRUSST ‘Calidone’. Interessati circa un centinaio di lavoratori , riconducibili alle diverse professionalità impiegate, che attendono non senza qualche apprensione l’esito del nuovo percorso battuto dall’amministrazione comunale: inserire anche queste risorse nel piano di ammortamento decennale proposto per le spettanze del fondo salario accessorio. Come comprensibile, l’idea perseguita dal primo cittadino si pone due obiettivi: evitare non il recupero coatto dalle buste paga di quei lavoratori ancora in servizio, e al tempo stesso scongiurare un mega contenzioso legale proprio con i dipendenti della struttura comunale che difficilmente assisterebbero senza reagire.

di Antonio Orafo