San Martino Valle Caudina

La Comunità Militante Caudina 321 ha commemorato gli oltre diecimila italiani trucidati nelle cavità carsiche, più comunemente conosciute come Foibe in occasione del Giorno del Ricordo. Chi dimentica è complice è il messaggio lanciato dagli attivisti caudini con uno striscione aperto in Piazza Trescine a Cervinara.

 

“Ogni 10 febbraio  la Comunità Militante – dichiara il direttivo in una nota- tiene accesa la fiamma del ricordo per un massacro impunito, nascosto dalla storiografia ufficiale fino a qualche anno addietro e che continua a essere dimenticato, incredibilmente, da una larga parte della società civile. La pulizia etnica a danno degli Italiani dell’Istria, di Fiume e delle terre dalmate è una ferita ancora aperta, su cui bisogna porre l’attenzione per raggiungere l’obiettivo di una memoria condivisa, non divisa.

 

Oltre 10 mila italiani vennero infoibati senza pietà e altri 350 mila obbligati a lasciare le proprie case, passate dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale, alla Jugoslavia del maresciallo Tito. Questo è un capitolo disumano della storia italiana e le nuove generazioni devono sapere la verità. Lo Stato commemora i Martiri delle Foibe con la giornata del Ricordo da appena 11 anni ed il nostro dovere resta quello di chiedere giustizia e di superare appunto l’odio ideologico di una guerra civile lontana, ma che macchia ancora le coscienze di molti”. La Cmc321 rende onore ai due infoibati caudini, ossia Giovanbattista Mele, un militare di Cervinara e Angelo Americo Amato, un civile di San Martino Valle Caudina.

 

“Chiediamo al neonato consiglio dell’Unione dei Comuni Caudini, riunitosi per la prima volta proprio ieri a Montesarchio, di portare all’attenzione della popolazione, per il futuro prossimo, questi due martiri caduti in una tragedia nazionale e sepolti nell’oblio. Non ci stancheremo di ripudiare quel concetto che vede in Italia morti di serie A e morti di serie B. Il cordoglio non deve avere colori politici e la vera commemorazione per le Foibe, a nostro avviso, sarà tale solo quando il rispetto per i morti non resterà ingabbiato in un freddo carteggio burocratico tra istituzioni varie. Ricordare significa onorare e chi dimentica – conclude il direttivo della Cmc321 – è complice di quegli assassini accecati dall’odio ideologico, che con fermezza condanniamo.