«Episodio gravissimo, l’attenzione verso il Vallo sarà d’ora in poi ancora maggiore». Sintetico ma incisivo il commento di Francesco Soviero, pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, da anni impegnato nella dura lotta ai clan irpini. Con la sua presenza in occasione del taglio del nastro al maglificio “100Quindici Passi”, Soviero ha voluto lanciare un messaggio chiaro e netto alla criminalità organizzata, sia come investigatore che come esponente delle Istituzioni: «Chi ha sparato ha voluto sfidare le Istituzioni che ora devono necessariamente fornire una risposta in termine di azione investigativa».
Dunque, non si fermano le indagini, che proseguono a ritmo serrato. Ad occuparsene i Carabinieri della stazione di Quindici con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Baiano e del nucleo investigativo di Avellino. Una squadra che si avvarrà anche della collaborazione degli agenti del Commissariato di Polizia di Lauro. La pista investigativa maggiormente battuta dagli inquirenti è quella che riconduce l’atto intimidatorio, i cinque colpi di fucile al maglificio, al clan Graziano, la famiglia malavitosa di Quindici alla quale è stato confiscato il bene. I punti certi dell’indagini sono due: gli orari e il percorso di chi ha sparato.