Vigili del fuoco sotto organico e mal retribuiti. Il tutto senza dimenticare il drammatico blocco del turn over.
È il quadro allarmante della situazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, reso noto dal sindacato autonomo Conapo di Avellino, che stamane si riunirà in assemblea nella Caserma di Avellino, dopo lo sciopero a Roma dello scorso 15 ottobre. «La carenza di organico è ormai cronica - spiega Carmine Marinelli, il segretario provinciale del Conapo - Circa otto anni fa ci furono i primi drammatici colpi di scure, quando il governo decise che ogni 10 vigili del fuoco che andavano in pensione se ne potevano assumere solo 2. Numeri da capogiro se si raffrontano alle risposte in termini di sicurezza del territorio e persone a cui i caschi rossi giorno dopo giorno rispondono. Poi si è passati a 5 ogni 10. Ma non basta». Sullo sfondo il caso retribuzioni. «I caschi rossi di fatto, come spiega Marinelli, sono retribuiti con corrispettivi ridotti rispetto ai colleghi di altri Corpi, un divario - spiega Marinelli - che va dai 300 euro mensili, nelle qualifiche più basse, sino ad arrivare a circa 700 euro di differenza nei gradi più elevati. Non abbiamo i trattamenti pensionistici legati all'attività operativa che hanno gli altri Corpi dello stato. Si tratta di una ingiustizia, visto che il ministro Alfano continua a trattare diversamente i suoi 2 corpi preposti alla sicurezza dei cittadini, la polizia e i vigili del fuoco«. Oggi l'assemblea per fare il punto e decidere sul da farsi.

Redazione