Pagani

Telefonate minatorie ai danni di un avvocato, a giudizio.

«L’ho riconosciuto dalla voce - spiegò l’avvocato dopo l’ennesima telefonata di offese e minacce contro di lui, ricevute ormai a qualunque ora del giorno e della notte da lungo tempo- mi ha mi­nacciato, è lui».

L’avvocato aveva subito una lunga serie di comportamenti offensivi e intimidatori, con parole pesanti contro di lui e la sua famiglia. «Io appartengo a una famiglia poten­te - scriveva il reo, presentatosi direttamente all’avvocato, ora rin­viato a giudizio col processo fissato davanti al giudice monocratico- ti faccio vedere cosa scateno, lavoro in una importante azienda, sei una merda di uomo, i tuoi figli devono vergognarsi».

Contemporaneamen­te sul corrispondente profili face­book l’uomo scirveva frasi contro gli avvocati. L’avvocato ha spie­gato di non aver mai conosciuto l’uomo di persona, che offendeva e minacciava pesantemente. «Io sono cresciuto e nato a Scampia, ti vengo a prendere dovunque tu sia, ti faccio pisciare sotto davanti ai tuoi figli».