Quindici

Le principali organizzazioni sindacali irpine non fanno mancare la propria piena solidarietà e vicinanza alla cooperativa Oasi Project e all'associazione Libera. Così la Filctem Cgil Avellino: «Fa paura veder nascere un progetto di riutilizzo sociale di un bene confiscato come pochi nel panorama nazionale. Uno dei rari casi in cui un'immobile confiscato diventa un vero e proprio sito produttivo capace di creare progresso e lavoro legale».

Sulla stessa falsariga anche la Uil che parla attraverso Gigi Simeone, segretario generale CST UIL Avellino e Benevento: «L’atto intimidatorio nei confronti del Maglificio richiede una ferma presa di posizione di tutte le forze sane e dei cittadini che non si rassegnano all’emarginazione e all’isolamento su cui invece vorrebbero puntare quanti pensano a quel territorio come ad un avamposto della criminalità organizzata. Saremo presenti all’inaugurazione del maglificiocontinuando a prestare tutte le attenzioni e le energie utili per stimolare ed accompagnare un processo di rilancio e crescita del territorio, colpevolmente abbandonato».

 

Redazione