Anche quando la prestazione non è delle migliori, l'avversaria non regala gli stimoli necessaria a dare il massimo, vedere una gara del Montesarchio è uno spettacolo che, almeno una volta in questa stagione, si deve assolutamente fare. Una formazione fatta di veri giocatori di calcio, azioni, manovrate, tocchi di prima, gol bellissimi, un allenatore vincente e una società presente. Insomma si respira aria di categoria superiore. Ma in questo idillio, in questo quadretto perfetto, qualcosa manca. Qualcosa che salta subito all'occhio ma soprattutto all'orecchio. Manca il pubblico, o meglio c'è, anche numeroso, ma si tratta di appassionati del calcio e del Montesarchio, persone apprezzabili che non fanno mancare la loro presenza. Il riferimento in questione è per il tifo organizzato. Quello zoccolo duro capace di trascinare e organizzare spettacoli che sono nella mente di tutti. Memorabili le coreografie organizzate in occasione dei derby contro il Cervinara, un sostegno incondizionato ai propri colori, un catino ribollente in ogni gara, sia che si affronti una grande che una piccola. I tifosi sostengono a prescindere. Ed è proprio questo silenzio che fa rumore, moltissimo. Vedere una formazione che sta frantumando record, sta correndo verso l'Eccellenza, non avere i tifosi al proprio fianco, lascia una sensazione di amaro in bocca. E' come se si organizzasse una cena senza avere le sedie. Impossibile, manca qualcosa di necessario. Questo senza nulla togliere a chi segue di solito il Montesarchio, una componente presente e apprezzabile. Ci devono essere come in tutti i campi di calcio. Ma servono anche i tifosi organizzati. Vincere insieme a loro avrebbe un sapore assolutamente diverso.
di Fabio Tarallo