Nocera Inferiore

Sono vent’anni che Luigi Califano combatte per il suo bar. Dal 1990, quando divenne esecutivo lo sfratto per la sua attività lungo il corso di Nocera Inferiore, e la custodia giudiziale dei beni all’interno cominciò di fatto la sua opera distruttrice. La sua storia oltrepassa gli ostacoli della giustizia e i tempi biblici delle sentenze civili e penali.

Eppure, anche provato dagli anni, malfermo sulle gambe, prima sorretto da una stampella, poi da due ,e ora motorizzato con un mezzo elettrico, Califano continua con la sua costante opera di rivendicazione, bussando di porta in porta, incassando dinieghi, rinvii e stremando la leggerezza degli addetti, ormai abituati e considerare normale la sua presenza.«Io rivoglio i miei beni, tutti, la gestione della mia attività da quello sfratto eseguito senza diritto - spiega Califano, da anni in giro nei corridoi del tribunale di Nocera Inferiore e non solo- io non mi sono mai fermato. un tempo correvo ed ero pronto a tutto. Ora non posso più. Ma non mi fermo».

 

Redazione Sa