Un condono di 20mila euro e una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non sono serviti alla famiglia Vitiello per salvare parte di quella casa frutto dei sacrifici di una vita. Domani, infatti, il primo piano della loro abitazione, sarà il primo abbattimento della storia a Scafati. Inutili le promesse della classe politica. Quella parte di immobile va demolita, perché si trova in una zona a vincolo idrogeologico per il fiume Sarno.
Ha le lacrime agli occhi Annamaria Cirillo, che con il marito, Angelo Antonio Vitiello, ha provato a smuovere anche le alte cariche dello Stato per fermare quella che a suo avviso è «un’ingiustizia». La rabbia è tanta in casa Vitiello-Cirillo, come testimoniano anche le tre figlie Annunziata, Anna e Maria Rosaria. «Con 130mila euro potevo comprarmi una casa nuova e invece ora sono costretto a distruggerla a e a pagare anche la ditta per le demolizioni», ha sottolineato il signor Vitiello. «Vedete qui? Non sono abusivo solo io, ma tutti quanti».
E nel mirino sono finiti anche i tecnici del Comune di Scafati: «Ci dissero che andava tutto bene, mi hanno anche fatto pagare il condono e i danni ambientali. Ma poi ai giudici hanno detto che quella è zona rossa, altamente pericolosa. Ora chi mi ripagherà dei loro errori?».
Redazione Sa