Solofra

Anno nuovo, problemi vecchi. il 2014 si è chiuso con problemi alla fornitura idrica nelle zone alte del territorio. Ed il 2015 continua a registrare lo stesso problema. Colpa dell’emergenza tetracloroetilene che oramai sta interessando il territorio solofrano da un anno e che ancora perdura in attesa che venga trovata una soluzione. L’inquinante nella falda ha portato alla chiusura del pozzo di Consolazione che era quello che aveva la maggiore portata idrica. Era stata ventilata la possibilità di realizzare un nuovo pozzo per aumentare la portata della rete idropotabile ma bisognerà vedere se il progetto si realizzerà. Le temperature rigide che hanno accompagnato la fine dell’anno hanno ulteriormente peggiorato la situazione. Alcune tubature della rete idrica si sono ghiacciate e sempre per le basse temperature si è verificata la rottura di almeno una ottantina di contatori. Le operazioni di riparazioni eseguite dall’Irno Service hanno richiesto tempo e questo ha comportato la perdita di considerevoli quantità di acqua. Proprio per la scarsa portata dell’acquedotto comunale i serbatoi si sono riempiti con estrema lentezza e questo ha finito con l’accentuare i disagi patiti dalla cittadinanza, in particolare quella residente nelle zone alte del territorio comunale. C’è da dire che per tutta la giornata del trenutno dicembre ed ancora il primo gennaio sono stati impegnati sul territorio gli agenti della polizia municipale, le associazioni di volontariato, le squadre incaricate dal comune per tentare di limitare il più possibile i disagi alla cittadinanza e frare fronte alle situazioni di difficoltà che si dovessero manifestrare. E ieri mattina gli agenti della polizia municipale  insieme con i carabinieri ed i vigili del fuoco sono intervenuti per la messa in sicurezza dell’area a ridosso del dopolavoro comunale di via Felice De Stefano. Qui sono venute giù alcune tegole che i caschi rossi hanno provveduto a rimuovere. Il forte vento ha anche provocato l'abbattimento di alcuni segnali stradali. Problemi anche al centro sociale sindacale di via Melito. Qui, a causa del forte vento, è venuto giù uno dei pali “portabandiera” sistemati nel piazzale antistante la struttura di via Melito. “La verità, esordisce Carmine De Maio della Filctem Cgil, è che qui le avverse condizioni meteo sono responsabili ma fino ad un certo punto. Quei pali alla base sono tutti arrugini ed era solo questione di tempo prima che uno di loro venisse giù. Serve la messa in sicurezza di questa struttura. Una cosa che come Cgil stiamo chiedendo ormai da tempo”. Ed ancora. “Questo simbolo importante del sociale, costruito con il contributo di tutti i lavoratori non può continuare a versare nel più totale abbandono”. “Non si tratta solo del piazzale. Anche i locali dell’ex mensa aziendale sono in stato di completo abbandono senza contare che l’auditorium della struttura danni ormai sta cadendo a pezzi senza che si ponga in essere alcun intervento”