Mugnano del Cardinale

«Devono vergognarsi per quello che hanno fatto». La signora Francesca Colucci piange mentre lancia il suo anatema nei confronti degli incivili che, pensando di divertirsi, hanno prima torturato e poi trascinato, per metri e metri, quel povero randagio sull'asfalto ruvido della variante tra Mugnano ed Avella. L'animale è ora riverso sulla carreggiata. Ha le zampe posteriori legate da una corda di plastica dura. E' con quella che le "bestie" lo hanno immobilizzato per poi trainarlo, in un gioco macabro che si è concluso con la morte dell'animale. Di quel cane la signora Francesca si stava prendendo cura. Gli portava ogni giorno del cibo. 

«Non era mio, ma provavo compassione per quel cane che si faceva avvicinare ed era sempre gioioso - racconta la donna mentre accarezza per l'ultima volta l'animale - Ieri sera non l'ho trovato ad aspettarmi al solito posto e al solito orario. Mi sono preoccupata. E' come se avessi avuto un presentimento». Nel pomeriggio l'amara scoperta. Ora, la signora Francesca chiede alle Istituzioni, ai sindaci del territorio, di dare una degna sepoltura al randagio. «Si ripeta quanto fatto per Fiume, il cane impiccato a Montemiletto, che a spese del Comune di Baiano venne seppellito nel cimitero degli animali».

 

Rocco Fatibene