Tra Italia e Irlanda il divario è ancora tanto. E’ questo che ha detto il match dell’Olimpico. Il 26 a 3 finale parla chiaro: in casa azzurra c'è ancora tanto da lavorare. Nella prima uscita nel 6 Nazioni senza il totem O’Driscoll -e non vedere in campo lui con la maglia numero 13 è una di quelle sensazioni strane da spiegare- l’Irlanda non ha sofferto contro gli azzurri. L’Olimpico è stato il solito spettacolo. Il canto degli italiani è risuonato forte e chiaro. L’emozione della palla ovale ha invaso la capitale così come hanno fatto gli irlandesi sul rettangolo verde. Gli uomini di Brunel hanno sbagliato molto. Anzi troppo. La disciplina ha condannato capitan Parisse e compagni nel primo tempo. Le statistiche del 6 Nazioni 2014 dicono che l’Italia è stata la squadra che ha concesso più punizioni agli avversari, mentre l’Irlanda è quella che ne ha concessi di meno. Morale della favola: loro hanno vinto il torneo, gli azzurri sono arrivati ultimi. Troppi calci concessi contro una squadra del genere significa salire da soli sul patibolo. «Peccato non aver giocato alla pari contro i campioni in carica» ha tuonato Parisse a fine gara. Peccato, ma forse più di così in questo momento non si può fare. All’Italia manca qualità e fisicità in alcune zone del campo e il match dell’Olimpico l’ha confermato. L’impegno non basta più, serve anche qualche altra cosa. Se poi si sbagliano tante touche e le statistiche dicono che i placcaggi azzurri sono cento in più rispetto a quelli degli avversari, il quadro è completo. L’Irlanda ha sempre attaccato e l’Italia sempre difeso. Tanta sofferenza che ha fruttato solo un piazzato di Haimona a fine primo tempo. Nel corso del match solo due volte la squadra di casa si è presentata nei ventidue avversari. Troppo poco. Tra le poche note positive della prima uscita dell’Italia il sannita Joshua Furno. Per lui l’88% di placcaggi vinti. Il gigante di Beltiglio di Ceppaloni è in continua crescita e ha analizzato con estrema lucidità la partita. «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma abbiamo avuto comunque troppo poco possesso. Abbiamo sbagliato anche molto in touche dove si sono verificate troppe indecisioni, errori individuali e nella velocità di esecuzione». Un piccolo disastro che non ha fatto felice Brunel, ma contro una squadra del genere può capitare. «Loro sono stati bravi a metterci in difficoltà» ha concluso il sannita. Del resto sono i campioni in carica e hanno una tradizione diversa da quella italiana. Dopo aver archiviato questo match bisogna prepararsi al meglio per Twickenham dove ci sarà da affrontare lo squadrone inglese.
Italia-Irlanda 3-26
MARCATORI: p.t. 7’, 21’ e 36’ c.p. Keatley, 40’ c.p. Haimona; s.t. 17’ c.p. Keatley, 25’ m. Murray tr. Keatley, 27’ m. O’Donnell tr. Madigan.
ITALIA: Masi (37' s.t. Venditti); L. Sarto, Campagnaro (23’ s.t. Allan), Morisi, McLean; Haimona, Gori; Parisse, Minto (29’-34’ s.t. Manici), Zanni (7’ s.t. M. Barbini, 28’-34’ s.t. Fuser); Furno, Biagi (34’ s.t. Fuser); Castrogiovanni (29’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (34’ s.t. Manici), Aguero (13’ s.t. Alb. De Marchi). All. Brunel.
IRLANDA: Kearney; Bowe (28’ s.t. F. Jones), Payne, Henshaw, Zebo; Keatley (25’ s.t. Madigan), Murray; Murphy, O’Donnell, O’Mahony (25’ s.t. Henderson); O’Connell, Toner; Ross (11’ s.t. Moore), Best (7’ s.t. Cronin), McGrath (28’ s.t. Cronin). All. Schmidt.
ARBITRO: Gauzere (Francia).
NOTE: p.t. 3-9. Spettatori 57.700. Uomo del match: Murray.