Avellino

Nell'era del globale, anche il settore enogastronimico è travolto dal vortice della contaminazione. La provincia di Avellino, con le sue eccellenze nel campo culinario e la presenza all'Expo, non è da meno. Ma le influenze sono forti e minano alle radici un metodo, quello irpino, peculiare e sedimentato nel tempo. Quale futuro spetterà alle eccellenze della nostra terra? Come le innovazioni tecnologiche scalfiranno i vecchi metodi di cottura e conservazione? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Chieffo, presidente del Gal Irpinia: «La fiducia nelle tradizioni è tanta, Il pubblico sa scegliere e lo farà sempre in base alla qualità. L'Irpinia dovrà assumere il ruolo di boutique per i nostri prodotti di nicchia». E, sui falsi promotori del “Made in Irpinia” e del “chilometro zero”, dice: «Ben vengano le rielaborazioni creative e le sagre finalizzate alla promozione del prodotto. Ma ai furbi consiglio di ravvedersi, perché alla lunga pagheranno dazio» (L'intervista integrale sull'app di Ottopagine).

Redazione