“L’abusivismo aumenterà e tra qualche mese ci sarà il caos. Saranno gli effetti della soppressione dell’Albo delle imprese artigiane”. La Confartigianato contesta la scelta adottata dal Consiglio Regionale della Campania di approvare la proposta di legge licenziata dalla Giunta Regionale lo scorso 25 settembre e varata nella seduta di ieri, 2 ottobre. Nel provvedimento si stabilisce l’istituzione di un Registro delle imprese e la cancellazione delle commissioni provinciali e regionale per l’artigianato, oltre all’Albo delle imprese artigiane.Parla il presidente regionale di Confartigianato, Ettore Mocella. «Oltre alla cancellazione delle commissioni provinciali e regionale, al posto dell’annotazione al registro delle imprese presso le Camere di Commercio – che avranno difficoltà a gestirlo, come già è venuto fuori in questi giorni -, Confartigianato ha proposto l’istituzione di un Albo unico regionale delle imprese artigiane, articolato su base territoriale provinciale e metropolitana. L’Albo delle imprese artigiane è considerato uno strumento di identificazione per le imprese artigiane campane. Per esse, l’iscrizione all’Albo coincide con l’entrata all’interno di un complesso di eccellenze, di individualità artistiche e di peculiarità territoriali. E’ anche sinonimo di trasparenza e certezza contro l’abusivismo presente nel difficile contesto territoriale regionale».

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