Serino

"Piangevano ed erano impauriti, cercavano la loro mamma e il loro papà sul ciglio della carreggiata dell'autostrada A1, al confine tra Campania e Lazio. Appena ho visto quella scena mi sono fermato subito, ho temuto il peggio. Le auto sfrecciavano nelle tre corsie, quei piccoli potevano finire in strada”.

E' ancora scosso Enrico Rodia, il camionista di Serino, che ieri ha messo in salvo una scolaresca composta da 40 bambini di Frosinone, rimasta coinvolta in un incidente in autostrada. In A1 il pullman, a bordo del quale viaggiavano circa 40 piccoli di dieci anni, ha tamponato un tir. Mentre transitava Enrico ha visto i piccoli sul ciglio della strada e non ci ha pensato due volte: si è fermato e ha prestato soccorso .

Ho fatto solo il mio dovere – racconta -. Da ore vengo contattato da tanti che mi definiscono un supereroe, mi emoziona, certo. Ma mi emoziona ancor di più ricordare l'abbraccio di quei bambini, che mi hanno stretto dicendomi “grazie signore”, per averli aiutati”. Il sindaco di Serino, Vito Pelosi, commenta: elogeremo pubblicamente il nostro Enrico, perchè il suo coraggio e nobiltà d'animo siano d'esempio - spiega Pelosi -. Non è mai scontato valorizzare gesti simili. Soprattutto di questi tempi. Conosco personalmente Enrico, ha un grande cuore".

"Anche i genitori di quei bambini, la preside della scuola, mi hanno contattato per ringraziarmi - racconta Enrico -, ma ripeto: ho fatto solo il mio dovere. Tra l'altro, nel vedere quei bambini ho pensato che potevano essere miei figli o nipoti, mi sono subito impegnato per metterli al sicuro, perchè una delle due maestra, nell'incidente, era rimasta ferita. Con il collega Luigi di castel San Giorgio, che era alla guida del tir coinvolto nel sinistro, abbiamo subito disposto segnali stradali che allertavano gli automobilisti in transito del sinistro e abbiamo disposto i mezzi in modo che si creasse una corsia di protezione. Ho preso la mia cassettina dei soccorsi e fatto il necessario. Ma soprattutto ho raggruppato e messo in sicurezza i bambini e li ho rassicurati. Sono subito arrivati i soccorsi e non dimenticherò mai l'abbraccio di gruppo di quei bambini, quel loro dirmi con tutto il cuore "Grazie signore".".