Stellantis ha ufficializzato l’avvio di un nuovo piano di uscite volontarie per 350 dipendenti tra gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e Pratola Serra. Il piano prevede 300 cessazioni di operai nel sito napoletano, tra i più attivi in Italia, e 50 nella fabbrica irpina specializzata in motori. L’iniziativa, approvata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è definita come una misura di accompagnamento alla pensione, ma senza nuove assunzioni, per i sindacati si traduce in ulteriori esuberi.
Sindacati divisi
La Fiom rifiuta l'accordo, “strategia di svuotamento”
La Fiom-Cgil si è opposta all’accordo, denunciando il progressivo disimpegno dell’azienda dal territorio nazionale. I dati della produzione sono allarmanti: nel 2024 sono state prodotte solo 283.090 vetture in Italia, un crollo ai livelli del 1956. I rappresentanti sindacali sottolineano che l’età media elevata dei lavoratori e l’assenza di turnover aggravano la situazione, rendendo necessarie nuove assunzioni per garantire continuità industriale e sicurezza in reparto.
La replica aziendale
“Assunzioni in corso, coerenti con il piano Italia”
Stellantis ha ribadito che il piano rientra nella strategia condivisa con il Mimit e il Parlamento, orientata al ricambio generazionale. L’azienda cita le recenti assunzioni nello stabilimento di Atessa, in Abruzzo, dove da aprile inizieranno 114 nuovi operai, e l’inserimento a Torino di 117 giovani ingegneri nei settori digitali e innovativi. Il piano, secondo Stellantis, mira ad alleggerire l’impatto demografico nei reparti più anziani.
Richieste di chiarezza
La Uilm e la Fim: “Servono nuovi ingressi”
I sindacati firmatari dell’accordo, come la Uilm e la Fim, chiedono che il ricambio avvenga in tempi rapidi, sollecitando un piano strutturale di assunzioni. Crescenzo Auriemma della Uilm evidenzia che lo stabilimento di Pomigliano ha bisogno urgente di forze giovani, mentre la Fim Napoli richiama l’attenzione sul futuro incerto dello stabilimento, auspicando un’anticipazione del piano industriale per la produzione della piattaforma Small prevista nel 2028.
I numeri e i timori
Dal 2015, via 14mila operai. Premi sempre più bassi
Secondo la Fiom, nel solo 2024 sono stati 3.600 gli operai usciti dagli stabilimenti italiani di Stellantis, per un totale di 14.000 da quando è nato il gruppo. A pesare sul malcontento è anche il premio di risultato, il più basso mai corrisposto, appena 600 euro, nonostante i dividendi record distribuiti agli azionisti. L’uso continuativo degli ammortizzatori sociali nel 2025 rappresenta un ulteriore segnale critico per il futuro occupazionale.
Performance commerciale
Fiat ancora leader, Pandina in testa alle vendite
Nonostante le tensioni industriali, Stellantis sottolinea la leadership commerciale di Fiat nel primo trimestre 2025 con 60.000 immatricolazioni. La Pandina, prodotta proprio a Pomigliano, resta l’auto più venduta in Italia con 38.000 unità nei primi tre mesi. Un successo di mercato che, secondo i sindacati, non giustifica l’assenza di investimenti concreti e assunzioni nello stabilimento che la produce.