Castellammare di Stabia

Cresce il malumore tra gli infermieri e gli operatori socio-sanitari del reparto di chirurgia dell’ospedale San Leonardo di Castellammare. Il motivo della protesta è la decisione dell’azienda sanitaria di concedere le "indennità giornaliere di disagio" solo ad alcuni comparti, escludendo la chirurgia. Il sindacato Nursing Up denuncia una distribuzione iniqua delle risorse e chiede di rivedere la divisione dei settori che svolgono prevalentemente attività d’urgenza.

La battaglia sindacale
Secondo Nursing Up, l’Asl ha riconosciuto l’indennità ai reparti di terapia intensiva, subintensiva, nefrologia, dialisi, pronto soccorso e assistenza domiciliare, ma ha trascurato il fatto che anche molte patologie chirurgiche, se non trattate tempestivamente, possono rappresentare un grave rischio per i pazienti. Il neo primario del reparto, Angelo Ranieri, ha già chiesto da mesi l’attivazione delle procedure per ottenere il riconoscimento dell’indennità al personale della chirurgia, senza ottenere risposte concrete. La riunione del 12 marzo non ha portato modifiche alla decisione dell’azienda, lasciando il personale in stato di agitazione.

Richiesta di un incontro con la direzione sanitaria
I lavoratori chiedono ora un confronto con la direzione sanitaria per ottenere una distribuzione più equa delle risorse. Il sindacato ha sottolineato che le indennità non possono essere considerate un "privilegio di pochi", ma devono essere destinate a tutti i lavoratori che operano in condizioni di emergenza. In caso di ulteriori risposte negative, il Nursing Up ha annunciato possibili forme di protesta.

La crisi del pronto soccorso
Mentre la riorganizzazione interna dell’ospedale non ha toccato altri reparti, il pronto soccorso del San Leonardo continua a essere in grave difficoltà. L’aumento dei casi di influenza ha portato a un sovraffollamento, con pazienti costretti a rimanere per giorni su barelle in attesa di un posto letto. Essendo l’unico pronto soccorso dell’area stabiese, dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina, registra accessi record, aggravando ulteriormente le criticità dell’intera struttura.