Capri

La missione è stata portata a termine. Non nelle dimensioni sperate dai più ottimisti, ma con un risultato tangibile. Questa mattina una delegazione della Commissione Sanità, istituita inizialmente dal Comune di Ischia e poi estesa a Capri, Anacapri e Procida, consegnerà alla Regione Campania le firme raccolte per ottenere il riconoscimento delle tre isole come zone disagiate. L'obiettivo è garantire fondi aggiuntivi e servizi per un settore che da anni soffre di carenze strutturali.

La raccolta firme e il traguardo raggiunto
L'ultimo fine settimana ha visto un'intensa attività di raccolta firme tra banchetti e punti informativi nei municipi e nelle piazze, con un'iniziativa particolarmente suggestiva a Ischia Ponte, ai piedi del Castello Aragonese. Il numero esatto delle adesioni non è ancora definitivo, dato che in alcuni comuni si sta completando l'autenticazione delle firme, ma il traguardo delle diecimila sottoscrizioni necessarie è stato superato, permettendo di avviare l’iter legislativo.

L’iter della proposta di legge
Ora le firme saranno sottoposte a verifica presso la Regione Campania. Seguirà la costituzione di una commissione regionale che esaminerà la proposta, portandola successivamente all’attenzione del Consiglio regionale per la trasformazione in legge. La richiesta di riconoscimento delle isole come zone disagiate mira a superare le difficoltà dovute al pendolarismo del personale sanitario e alla cronica carenza di medici.

Dichiarazioni dei sindaci delle isole
Il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, ha sottolineato le difficoltà nell’attrarre professionisti sulla sua isola, dove i servizi sanitari sono spesso discontinui. Secondo lui, il riconoscimento dello status di zona disagiata permetterebbe di compensare gli svantaggi logistici e migliorare l’attrattività del territorio per il personale sanitario. Anche il primo cittadino di Capri, Paolo Falco, ha evidenziato come la proposta di legge rappresenti un passo concreto per fornire strumenti normativi adeguati a comunità che soffrono le conseguenze della loro posizione geografica, con ripercussioni soprattutto sulla sanità e sulla mobilità dei pazienti.

Un primo risultato, ma la strada è ancora lunga
L’iniziativa ha dimostrato il forte impegno di cittadini e amministrazioni locali per migliorare le condizioni sanitarie delle isole, ma il percorso legislativo sarà ancora lungo e complesso. L’auspicio delle comunità isolane è che la politica regionale riconosca la specificità delle loro esigenze e garantisca interventi concreti a supporto della sanità locale.