Avellino

Antonio Martignetti venne da noi un anno fa e rimase presso le nostre strutture quattro mesi. Poi ebbe una crisi e lo portammo in ospedale dove fu ricoverato. Ha una pensione di 750 euro al mese, una famiglia che lo aspetta e vuole accoglierlo. Se poi ha deciso di fare il barbone, sa che noi rispettiamo le scelte di tutti, ma questo non vuol dire che lui o altri possono abusare della nostra pazienza mettendo in cattiva luce la nostra istituzione che nei suoi confronti è sempre stata disponibile e comprensiva”. A parlare è Carlo Mele, referente della Caritas di Avellino che risponde a muso duro alle accuse lanciate da Antonio Martignetti, il quale ha fatto appello alle nostre colonne per richiedere una proroga in vista di lunedì, ultimo giorno di permanenza presso il dormitorio della Caritas. Una storia infinita quella di Antonio che ora si arricchisce di nuove sfumature.

“Di proroghe gliene abbiamo date fin troppe. Lui prende la pensione e una settimana dopo non ha più nulla. Più volte gli abbiamo offerto la possibilità di fittare una camera, offerta sempre rifiutata. Martignetti rientra di sera alle 11.00 invece che alle 20.00, come previsto dal regolamento, perché vuole stare per strada. Ha problemi a dormire con gli altri, a causa dei suoi deficit sanitari, e così abbiamo dovuto più volte concedergli una camera destinata a sei persone. Inoltre, un anno fa, quando è stato male l'abbiamo portato in ospedale, dove è avvenuto il suo ricovero. Gli impiegati della struttura sanitaria hanno poi pensato bene di dimetterlo, non ancora in salute, e riportarlo dinanzi alla nostra porta. Dove lo abbiamo accolto, pur non avendo una struttura adeguata per fare assistenza infermieristica”.

"Bisogna prendersi le proprie responsabilità. Tutti insieme. In tanti si sono presi cura di Antonio, ma adesso lui deve decidere di cambiare vita. Ci sono anziani con pensioni sociali di quattrocento euro che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese. Lui ha una pensione più consistente ma la dilapida. E un fratello che lo aspetta a casa. Non gli servono altre proroghe. Deve solo decidere di cambiare davvero". ( La storia continua sulla app di Ottopagine)

Andrea Fantucchio