Nella mattinata di oggi il garante regionale dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello si è recato in visita alla casa circondariale Pasquale Mandato di Secondigliano a Napoli insieme all’osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale, istituito dal decreto n. 54 del 24 settembre 2024.
Guidata dal garante, la delegazione, composta dalla consigliera regionale della Campania Roberta Gaeta, dall’avvocata e docente universitaria Maria Rosaria Cardenuto, da Anna Malinconico componente della cabina di regia per la piena integrazione delle politiche regionali a sostegno dei destinatari delle leggi, dall’avvocato Alessandro Gargiulo vicepresidente del movimento forense, dal presidente di Antigone Campania Paolo Conte, dall’avvocatessa Giuliana Trara Genoino e dall’avvocatessa Elena Cimmino vice presidente del consiglio direttivo Il carcere Possibile, ha incontrato la direttrice dell’Istituto penitenziario di Secondigliano, Giulia Russo, che ha illustrato ai presenti una serie di iniziative in corso e in previsione all’interno della struttura e descritto le attività di formazione e lavorative che vi si svolgono, tra esse quelle del Polo Universitario (PU), che è stato istituito nel 2019 e risulta essere il maggiore in Italia, e del Polo Arti e Mestieri (PAM), caratterizzato da una serie di attività artigianali.
La delegazione ha iniziato il suo itinerario con la visita al tenimento agricolo e relativo incontro con alcuni ergastolani addetti alle coltivazioni, ha poi visitato il Pam e in particolare il laboratorio di falegnameria che vede attivi dieci detenuti impegnati in lavorazioni destinate all’amministrazione carceraria regionale.
Il percorso è proseguito nel reparto mediterraneo con la visita al laboratorio di sartoria dove vengono prodotte toghe, casule e zaini risultanti dal riciclo di indumenti della Polizia Penitenziaria e recanti lo stemma di tale corpo. Di rilievo anche la visita al laboratorio di ceramica che mostra l’importanza data dall’Istituto all’espressione creativa dei detenuti, quale veicolo capace di contribuire all’emancipazione individuale e al reinserimento sociale.
La delegazione ha poi visitato il reparto dell’articolazione psichiatrica, ossia la struttura di carattere sanitario in cui avviene l’assistenza a livello intensivo di ristretti con problemi di carattere mentale. La mattinata è proseguita con la visita al reparto Ionio ospitante i detenuti in alta sicurezza e al Polo Universitario, avvenuta mentre si svolgeva una lezione da remoto del corso di enogastronomia. Sono 103 gli iscritti al PU, e con le sessioni di marzo saranno dieci i ristretti laureati.
L’ultima visita è stata quella alle detenute provenienti dal carcere femminile di Pozzuoli chiuso nel maggio dell’anno scorso per via dei danni provocati dalle scosse sismiche di allora.
Così ha dichiarato il garante Ciambriello: "Nel corso della visita sono emersi due aspetti: il primo è che spesso le visite ospedaliere, le visite a casa e le visite di necessità quando i familiari dei detenuti sono in fin di vita, saltano per mancanza della scorta. Manca il personale al nucleo di traduzione di Secondigliano. Il secondo aspetto è che bisogna parlare di carcere in senso costituzionale, dobbiamo parlare di misure alternative alla detenzione, lo stesso articolo 27 della costituzione parla di pene al plurale. Purtroppo, la stragrande maggioranza delle detenute e dei detenuti lamenta di ritardi nelle decisioni della magistratura di sorveglianza, anche per mancanza di personale, e quindi andrebbe incrementato il numero dei magistrati e del personale di sorveglianza".
All’incontro era presente anche la consigliera regionale Roberta Gaeta, membro dell’osservatorio regionale. All’uscita del carcere ha dichiarato:
"Se vogliamo che il carcere sia davvero un luogo di rieducazione, dobbiamo adottare uno sguardo lungimirante sulle sue problematiche. Un maggiore coinvolgimento di tutte le istituzioni consentirebbe di reintegrare più efficacemente le persone private della libertà, offrendo loro nuove opportunità e favorendone il ritorno nella società con un ruolo attivo e positivo".