Benevento

Nel Duomo di Sant’Agata de’ Goti Romano Prodi, ex Premier, Presidente emerito della Commissione Europea, ha presentato il suo nuovo libro
"Il dovere della speranza".Evento organizzato dalla Scuola Diocesana di Impegno socio-politico di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’Goti diretta da don Matteo Prodi.

Romano Prodi ha sottolineato "l'importanza di un impegno collettivo per un futuro giusto e sostenibile, sottolineando che la speranza è un dovere e che i cittadini, specialmente i giovani, devono promuovere un cambiamento positivo".
Un invito a costruire solidarietà oltre le frontiere nazionali, sottolineando "la necessità di ripartire dai bisogni delle persone".
Ha poi ribadito come la politica "deve tornare a essere un luogo di riflessione e coraggio. La speranza non si limita a essere un'illusione irraggiungibile, ma rappresenta un impegno continuo che necessita di responsabilità". 

Dalla chiacchierata con Prodi emergono tutti i principali nodi conflittuali di oggi: autocrazie contro democrazie, civiltà contro barbarie, la dea incompiuta e irrisolta dell’Europa fino a toccare i nervi scoperti dei problemi interni al nostro Paese.

L'ex Premier sulla questione 'riarmo' dell'Unione Europea “…è uno scenario inedito che si sta prospettando, dobbiamo trovare argomenti utili per unire i popoli europei cosi diversi soprattutto se pensiamo che una potenza come gli Stati Uniti d’America abbia cambiato totalmente, quasi abbandonandoli i suoi principi di libertà, democrazia, eguaglianza e accoglienza… Bisogna continuare a credere in una politica internazionale che non sia solo uno strumento dottrinario di rese dei conti. Perché il rischio di perdere tutto è incredibilmente concreto…”

E sull aPolitica: "E' necessario un nuovo e vero leader per rimettere in piedi questa sinistra o, per meglio dire, trovare le motivazioni che sarebbero necessarie per riportare al voto quella immensa fascia di astensionisti che, alla fine, con la loro non scelta”, scelgono per noi". Prodi ha poi ricordato la stagione politica del 2008 quando l'uscita dalla maggiornaza di Mastella contribuì alla caduta del Governo: "Una crisi di governo per nulla...".