Lauro

Italicum, i circoli Pd del Vallo di Lauro sottoscrivono il documento di protesta che il segretario provinciale Carmine De Blasio e il presidente irpino Roberta Santaniello hanno consegnato questa mattina nelle mani del vice segretario nazionale del partito, Lorenzo Guerini, incontrato ad Ercolano in occasione della Festa dell'Unità.

«Il nostro è un territorio che ha combattuto per lo sviluppo della provincia irpina, aiutandone i processi democratici, partecipando all'attività politica, istituzionale della provincia di Avellino. Un territorio che nonostante le difficoltà ha dignitosamente rialzato il capo, con i suoi professionisti, con la sua gente che racconta nel sangue la storia di una parte di Irpinia.É per questo che non possiamo accettare la nuova divisione dei collegi che ci costringe nel Territorio di Napoli 5, con i confinanti comuni di Nola, San Giuseppe Vesuviano e altri per il voto alla Camera dei Deputati, territori appartenenti alla provincia di Napoli».

«Vogliamo chiarire - si legge nel documento - che quello che ci spaventa della recente legge Italicum, non è votare per una persona o per un'altra, residente in questo o quel Comune, ma essere catapultati in un’area che ha espressioni, metodologie di sviluppo, forme di crescita completamente diverse da quelle irpine, terra nella quale viviamo e nella quale vogliamo ancora esercitare il nostro contributo democratico attraverso l’elezione di rappresentanti irpini. Quello che ci spaventa è l’idea che questo sia l'inizio di un processo che ci porterà lontano dalla nostra provincia di origine, che in futuro ridisegnerà la nostra prospettiva di crescita e che ci butterà nell’indistinto dell’area metropolitana di Napoli».

«Ecco perché chiediamo a tutta la deputazione nazionale di rivedere quella divisione che ci porta e ci proietta in un collegio nuovo per una sola questione di numeri. Abbiamo in identità chiara e netta ed è per questo che chiediamo al Governo di rivedere la divisone dei collegi e di riaprire per noi un nuovo spiraglio, di riportarci nel collegio di Avellino e di Benevento e di correggere un errore che nel tempo diventerà enorme». 

 

Rocco Fatibene