Con la firma in calce apposta ieri al Protocollo d’intesa, la Valle dell’Irno -con i Sindaci di Mercato S.Severino (Antonio Somma) nel ruolo di capofila, Baronissi (Anna Petta), Bracigliano (Gianni Iuliano), Calvanico (Franco Gismondi) e Fisciano (Vincenzo Sessa)- dà avvio alla fase operativa della Protezione Civile Intercomunale.
L’organismo -nato per la gestione in forma associata delle attività di prevenzione, programmazione e gestione delle emergenze- unisce i cinque Comuni del comprensorio in un’unica cabina di regia con il compito di rafforzare le misure a tutela dei cittadini e di difesa del territorio.
«Insieme possiamo fare di più e meglio - sottolinea Antonio Somma -unire forze e competenze in tema di protezione civile vuol dire pensare ad un unico territorio, la Valle dell’Irno, che, per la sua conformazione morfologica, ha bisogno di uno sforzo congiunto per le azioni di mitigazione del rischio idrogeologico e le attività di primo intervento in caso di emergenza. Attraverso una programmazione comune che guarda all’adozione di misure più efficaci ed efficienti in termini di prevenzione e gestione, puntiamo a creare un centro di coordinamento interforze che possa attivare in maniera ancora più tempestiva i soccorsi in caso di emergenza. La Protezione Civile Intercomunale rappresenta un valido strumento, normativo ed attuativo, per lavorare in maniera condivisa su tematiche di comune interesse e sarà sicuramente un modello che potrà aprire nuove strade di collaborazione tra i Comuni».
«Questo Protocollo rappresenta un’importante occasione per rafforzare la sicurezza e la capacità di intervento sui nostri territori, particolarmente esposti a rischi idrogeologici - dichiara Anna Petta -. L’accordo consente di migliorare la prevenzione, il coordinamento delle emergenze e l’efficacia delle risposte operative, attraverso una pianificazione condivisa tra i Comuni coinvolti. L’obiettivo è sviluppare strategie concrete per la gestione delle criticità, garantendo un sistema di protezione civile più efficiente e strutturato. Questo significa predisporre piani di emergenza aggiornati, definire azioni mirate per ridurre i rischi e attivare tempestivamente i soccorsi in caso di necessità. Inoltre – conclude – il Protocollo valorizza il ruolo del volontariato, essenziale per garantire un’azione capillare e coordinata sul territorio pensato come area vasta. L’unione delle forze ci permetterà di affrontare le emergenze con maggiore rapidità ed efficacia, favorendo anche l’accesso a risorse regionali, nazionali ed europee».
«Questa sinergia rappresenta un modello innovativo di programmazione comune, che ci permetterà di affrontare le emergenze in modo più strutturato, coordinato ed efficace. Pensare in un’ottica di comprensorio significa anche avere maggiori opportunità di accedere a fondi regionali, nazionali ed europei, garantendo più risorse e sicurezza per i cittadini. Un impegno concreto per la tutela e la protezione delle nostre comunità», aggiungono Vincenzo Sessa, Franco Gismondi e Gianni Iuliano.
Il Protocollo stipulato prevede il raggiungimento dei seguenti obiettivi: attuazione, in ambito intercomunale delle attività di previsione dei rischi, stabilite da programmi e piani regionali; individuazione degli interventi di prevenzione necessari a fronteggiare i rischi previsti; adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione dell’emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi sia nell’ambito dei singoli comuni dell’associazione che nell’ambito sovracomunale; predisposizione/ aggiornamento dei piani comunali e del piano intercomunale di Contesto Territoriale d’emergenza e cura della loro attuazione ed aggiornamento sulla base degli indirizzi nazionali e regionali; attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza; utilizzo del volontariato di Protezione Civile a livello comunale ed intercomunale, sulla base degli indirizzi statali e regionali.